Il tribunale di Milano ha emesso una sentenza definitiva in un caso che ha scosso la comunità locale. Pietro Federico Crotti, 47 anni, è stato condannato all’ergastolo per aver causato la dipartita della madre, Piera Stefanina Riva, 75 anni, avvenuta lo scorso 13 gennaio nell’appartamento di via Wildt.
Le indagini hanno chiarito che l’azione dell’uomo era finalizzata ad appropriarsi di una somma di denaro consistente, prelevata successivamente dalla filiale bancaria, dove Crotti sostenne di averne bisogno per l’acquisto di un immobile. L’inchiesta, condotta dai Carabinieri e supportata da personale della polizia scientifica, ha ricostruito nei dettagli i momenti successivi al decesso e le azioni dell’imputato, inizialmente orientate a simulare un evento accidentale.
Le dichiarazioni di testimoni e le intercettazioni ambientali hanno avuto un ruolo cruciale nel determinare la dinamica dei fatti. Tra queste, particolare rilevanza ha avuto la registrazione di una conversazione in auto in cui l’uomo ammetteva quanto avvenuto. La vicenda ha evidenziato come l’attenzione investigativa, unita alle moderne tecniche di rilevamento e analisi, possa chiarire episodi complessi anche in ambito familiare.
La sentenza, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, prevede oltre alla condanna a vita la sospensione della potestà genitoriale sulle due figlie di Crotti, misura accessoria volta a tutelare i minori coinvolti indirettamente nella vicenda. Il caso ha destato scalpore non solo per il legame familiare tra le persone coinvolte, ma anche per la motivazione economica alla base del gesto.
Gli elementi raccolti dagli investigatori hanno permesso di ricostruire con precisione le circostanze e i comportamenti successivi dell’imputato, contribuendo a fornire al tribunale una chiara base per il giudizio. Crotti era presente in aula al momento della lettura della sentenza, rimanendo in silenzio. Le motivazioni della condanna saranno rese note entro sessanta giorni, chiarendo ulteriormente le valutazioni del collegio giudicante in merito alla gravità dei fatti e alle circostanze aggravanti. Questo episodio sottolinea l’importanza della vigilanza e della rapidità nell’attivazione delle indagini in caso di sparizioni o situazioni anomale all’interno delle famiglie. La collaborazione tra istituzioni e personale specializzato ha permesso di garantire una risposta giuridica tempestiva, offrendo un quadro completo delle dinamiche interne al nucleo familiare coinvolto.