Migranti, le suore di clausura si ribellano: “Accogliamoli e tuteliamoli” (1 / 2)

Migranti, le suore di clausura si ribellano: “Accogliamoli e tuteliamoli”

La questione migranti negli ultimi mesi è stata oggetto di dibattiti accesi sia in ambito poilitico che religioso. Da un lato c’è chi vuole “tutelare” gli italiani e gestire la questione in modo asettico, dall’altro c’è chi invece vuole che venga garantito il basilare diritto alla vita di ogni essere umano che si trova in una situazione di pericolo.

 

Dopo le vicende Sea Watch 3 e le accuse alla capitana Rackete, sono le suore di clausura ad intervenire.

Qualche giorno fa, esattamente l’11 luglio scorso, le suore carmelitane e clarisse hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella quale esprimono il loro parere e la loro preoccupazione sulla vicenda e su come l’Italia sta gestendo la situazione.

 

La preoccupazione è inevitabile visto il crescente odio che giorno dopo giorno sta proliferando verso i migranti, una situazione che sta diventando ingestibile.

“Con questa lettera aperta vorremmo dare voce ai nostri fratelli e sorelle migranti che scappano da guerre, persecuzioni e carestie, affrontano viaggi interminabili e disumani, subiscono umiliazioni e violenze di ogni genere che ormai più nessuno può smentire” inizia così la lettera aperta firmata da tutti i monasteri del territorio.

 

Parole forti, che invitano alla riflessione ed al confronto su un tema che non può essere trattato solo a livello politico ma che riguarda soprattutto la religione per l’aspetto umano e di fratellanza che vengono intaccati e lesi dall’attuale comportamento.