Massimo Bossetti ha incontrato Alberto Stasi: "Situazione vergognosa, indagini fatte col c***"

Massimo Giuseppe Bossetti, attualmente detenuto nel penitenziario di Bollate, torna a far parlare di sé con dichiarazioni forti e controverse sul sistema giudiziario italiano.

Massimo Bossetti ha incontrato Alberto Stasi: "Situazione vergognosa, indagini fatte col c***"

Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all’ergastolo per il caso di Yara Gambirasio, torna a far parlare di sé dal penitenziario di Bollate, alle porte di Milano. In un’intervista rilasciata a Telelombardia, Bossetti si sfoga contro il sistema giudiziario italiano, esprimendo dure critiche verso i magistrati e le indagini giudiziarie. Nel suo sfogo, menziona anche il suo incontro con Alberto Stasi, condannato per il caso di Chiara Poggi a Garlasco.

Bossetti non risparmia parole forti nei confronti di chi ha condotto le indagini sul suo caso e su altri processi celebri. “Certi personaggi del tutto incompetenti dovrebbero pagare per i propri errori e indagini fatte col c***. Si vergognassero piuttosto che esercitare un ruolo che gli appartiene“, ha dichiarato senza mezzi termini.

L’uomo accusa il sistema giudiziario di non offrire reali possibilità di difesa a chi si proclama innocente. “Ci sono persone che si innamorano di una tesi o di un’indagine, giusta o sbagliata che sia. Quella è e quella rimane“, ha aggiunto con amarezza.

Bossetti ha anche parlato del suo incontro con Alberto Stasi durante la loro permanenza nello stesso penitenziario. Ha dichiarato di comprendere profondamente ciò che Stasi ha vissuto, definendo la sua situazione altrettanto emblematica, assurda e vergognosa. “Mi basta la mia situazione per comprendere quello che ha vissuto Stasi“, ha sottolineato, lasciando intendere un senso di solidarietà tra due persone che si sentono vittime di ingiustizia.

Le denunce di Bossetti si inseriscono in un più ampio dibattito sulla giustizia in Italia. Sono molte le voci che richiedono maggiore trasparenza e apertura nelle indagini, per evitare che errori giudiziari possano condannare persone innocenti. D’altro canto, il sistema giudiziario deve affrontare il delicato equilibrio tra la necessità di chiudere i casi e quella di garantire un processo equo. Il caso Bossetti-Stasi riaccende la discussione su come vengono gestiti i processi e sul ruolo dell’opinione pubblica nella formazione del giudizio. 

 

Continua a leggere su Fidelity News