Alla vigilia della Befana è giunta la triste notizia della morte della marchesa Marina Ripa di Meana, nata Punturieri e moglie in prime nozze del Conte Lante della Rovere, icona della moda, punto di riferimento del jet set italiano, scrittrice e regista, stroncata da un tumore contro cui combatteva da 16 anni.
Come era nel suo stile, la marchesa Marina Ripa di Meana prima di andar via e ricongiungersi alla terra ha voluto registrare un video messaggio, che raccoglie le sue ultime volontà circa l’importanza di poter essere liberi nel scegliere come e dove poter morire per far cessare delle sofferenze indicibili, la cui lettura è stata affidata a Maria Antonietta Farina Coscioni.
Le ultime volontà di Marina Ripa di Meana
Nel video messaggio, registrato pochi giorni prima del suo decesso, si vede Marina Ripa di Meana distesa sul divano bianco del salotto di casa – dove tante volte è stata intervistata insieme al marito Carlo Ripa di Meana – attaccata ad un respiratore, al suo fianco Maria Antonietta Farina Coscioni.
Marina non riesce più a parlare, il tumore ha ormai preso il sopravvento sul suo corpo ormai fin troppo debilitato dalla lunga battaglia durata ben 16 anni. Come detto anche nel video messaggio, le condizioni della madre dell’attrice Lucrezia Lante della Rovere sono precipitate subito dopo le festività natalizie.
Respirare, alzarsi, mangiare, così come parlare, ormai erano diventati per Marina fonte di dolore insopportabile, presagi di una fine ormai vicina. Da qui la decisione – come si apprende dal video messaggio – di intraprendere la strada del suicidio assistito in Svizzera, motivo per cui aveva chiesto di poter conoscere Maria Antonietta Coscioni.
Solo dopo il loro primo incontro, la Ripa di Meana ha appreso che c’era un’altra strada che poteva percorrere stando a casa sua, cioè quella della sedazione profonda, motivo per cui ha scelto di optare per quest’ultima possibilità affinché le sue sofferenze terminassero per sempre. Anche in punto di morte, Marina ha pensato al bene di quanti stanno vivendo il suo stesso dramma, affinchè ci sia più informazione sulle attuali possibilità per una morte senza più atroci sofferenze.