Lo straziante addio al piccolo Vincenzo: gli amichetti in lacrime aggrappati alla sua bara

E' diventata virale la foto degli amichetti del piccolo Vincenzo, deceduto per linfoma linfoblastico primitivo nelle ossa, aggrappati in lacrime alla sua bara. Un'immagine straziante che mai avremmo voluto vedere.

Lo straziante addio al piccolo Vincenzo: gli amichetti in lacrime aggrappati alla sua bara

Vincenzo Semeraro, 11 anni, di Taranto, non ce l’ha fatta. Il piccolo è deceduto martedì scorso all’ospedale Bambin Gesù di Roma, dopo aver combattuto, da guerriero, contro un linfoma linfoblastico primitivo nelle ossa. 

La famiglia ha voluto che il carro funebre, con la salma di Vincenzo, attraversasse via Masaccio, nel quartiere Tamburi, prima di dirigersi verso il cimitero di San Brunone per la sepoltura. In quella strada si è radunata, tra lacrime, commozione e dolore, l’intera comunità, stretta attorno ai genitori Tiziana e Francesco. Ma oltre agli adulti c’erano loro, gli amichetti, i compagni di gioco con cui Vincenzo aveva vissuto la sua breve vita.

Nessuno di loro ha voluto rinunciare a dargli un ultimo saluto. Fin dal primo pomeriggio, i bambini si sono riuniti accanto ad uno striscione e a delle candele, in attesa di poter salutare il loro amico per l’ultima volta. 

La foto che ha commosso il web e la denuncia della dottoressa Moschetti

Ma c’è una foto che ha commosso il web, divenuta subito virale. Quella che li vede in lacrime, urlando disperati, aggrappati al vetro del carro funebre che trasporta la bara bianca in cui giace Vincenzo che aveva contratto anche il Covid. 

La dottoressa Annamaria Moschetti, che da anni si batte contro l’inquinamento ambientale di Taranto, dice che Vincenzo viveva esposto alle sostanze ad azione cancerogena certa, immesse nell’aria dall’impianto siderurgico costruito a ridosso della città. 

E’ morto di tumore ed è plausibile e probabile, sostiene, che l’esposizione alle sostanze cancerogene abbia dterminato o concorso a determinare il cancro che ha ucciso il bimbo.

La politica, denuncia la Moschetti, trasversalmente ha deciso che gli impianti devono rimanere in marcia. Altri bimbi già in utero sono esposti alle sostanze cancerogene immesse nell’ambiente dall’Ilva e questo li esporrà al rischio di ammalarsi e morire. Evidentemente, conclude, “non gliene importa niente a nessuno”.

Continua a leggere su Fidelity News