In una lettera indirizzata a Lorys, il padre – Andrea Stival – rievoca, nel giorno del 13esimo compleanno del figlio, tutto il suo dolore e la sua malinconia per la sua insensata scomparsa ad opera della madre, Veronica Panarello. Il papà si aggrappa all’idea che un giorno potrà riabbracciare suo figlio e questa è l’unica consolazione che gli rimane.
Il ricordo di Lorys è ancora vivido nelle memorie e nel cuore del papà che certamente non accetta e non accetterà mai il fatto che al figlio sia stato rubato il futuro che aveva il diritto di vivere e che soprattutto quel futuro gli sia stato negato dalla donna che lo ha messo al mondo, la mamma Veronica Panarello, condannata a 30 di reclusione in due gradi di giudizio per omicidio e occultamento di cadavere.
Andrea Stival ripercorre i ricordi e i sogni che Lorys avrebbe potuto vivere insieme, ad esempio, ai suoi compagni di classe. I regali che non potrà scartare più. Nonostante la tragedia che l’uomo sta vivendo, il suo ricordo di Lorys rimane positivo e si augura che lui possa festeggiare il compleanno insieme agli angeli che sono insieme a lui.
Poi Andrea Stival aggiunge che lui ed il fratellino minore lo pensano ogni giorno e che, nonostante fisicamente non sia più con loro, il suo ricordo è sempre presente in qualsiasi momento del giorno e della notte. L’idea che un giorno potrà rivederlo è quello che tiene accesa la fiamma della speranza in lui.
Una speranza che da quando Lorys non c’è più è l’unica che fa andare avanti questo giovane papà che, tra l’altro, deve occuparsi anche del fratellino minore di Lorys che, nella tragedia, si è ritrovato improvvisamente senza mamma, senza fratello, e senza una famiglia. Un omicidio, quello di Santa Croce Camerina, dai risvolti ancora poco chiari riguardo al movente.