"I bambini disturbano troppo", il comune rende il cortile della scuola off limits

La scuola elementare Verdi di Mogliano ha introdotto limitazioni all'uso del suo giardino dopo lamentele riguardo al rumore da parte dei vicini. L'Istituto ha deciso di dividere le attività all'aperto in sessioni più brevi.

"I bambini disturbano troppo", il comune rende il cortile della scuola off limits

Un’ondata di proteste ha investito la scuola elementare Verdi di Mogliano dopo la decisione dell’Istituto Comprensivo Minerbi di rendere il giardino scolastico off limits a turni, allo scopo di mitigare i rumori e gli schiamazzi, su lamentele dei vicini. Quasi 190 firme sono state raccolte in una petizione contro questa misura, considerata eccessiva dalle famiglie degli studenti.

Il dibattito è stato scatenato dalla mossa di Lino Sponchiado, presidente del consiglio comunale di Mogliano e attuale capolista per la candidatura a sindaco di Giuliana Tochet, che aveva già segnalato in passato la problematica del rumore durante le attività estive. Con il ritorno a scuola, il problema si è aggravato, portando l’Istituto a ridurre l’uso della parte maggiore del giardino dopo le 14:30 e a spezzare le attività all’aperto in due sessioni di mezz’ora, una al mattino e una al pomeriggio.

Le misure non sono state accolte positivamente. “Non è accettabile vedere limitato uno degli aspetti che ci aveva spinto a scegliere questa scuola“, lamentano alcuni genitori, facendo riferimento al metodo Montessori adottato dalla scuola, che attira famiglie da tutta la regione, da Zero Branco a Venezia. Le restrizioni non si limitano al pieno uso dell’edificio ma interessano specificamente la porzione di giardino adiacente alla struttura, una soluzione di compromesso che non sembra soddisfare nessuno, soprattutto ora che la primavera è alle porte.

La petizione, inoltrata alla preside Antonella Di Cerce, esprime il rammarico delle famiglie: “Siamo rammaricati per la decisione di regolamentare e limitare l’accesso al bellissimo giardino che fa da cornice alla scuola dei nostri figli“. La scuola, riconosciuta per il suo valore educativo e ambientale, ora si trova al centro di un conflitto tra il diritto al riposo dei vicini e quello al gioco e all’apprendimento degli alunni.

Il caso apre una riflessione più ampia sul diritto al quieto vivere in contesti urbani densamente popolati e sull’importanza di spazi aperti per l’educazione e il benessere dei bambini. Nel frattempo, la comunità scolastica attende risposte, sperando in una soluzione che possa conciliare le esigenze di tutti i partecipanti a questa intricata vicenda.

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