Un drammatico sinistro domestico ha sconvolto la comunità di Villamagna, in provincia di Chieti, dove una bambina di appena un anno è rimasta gravemente ustionata a causa del contatto con acqua bollente. L’episodio è avvenuto nella tarda mattinata di oggi e ha immediatamente fatto scattare l’allarme.
Secondo le prime informazioni, la piccola ha riportato ustioni di terzo grado in diverse zone del corpo: collo, torace e inguine. Le circostanze esatte della vicenda non sono ancora state rese note, ma sembrerebbe trattarsi di un momento di distrazione avvenuto in ambito familiare, come spesso accade in casi simili che coinvolgono bambini molto piccoli.
I genitori, in preda al panico, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno provveduto a sedare e stabilizzare la bambina. Le sue condizioni, apparse subito gravissime, hanno reso necessario il trasferimento urgente in elisoccorso presso l’ospedale civile di Pescara, dove la bimba è attualmente ricoverata in prognosi riservata.
Il reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Pescara ha preso in carico il caso. Le ustioni di terzo grado richiedono un trattamento altamente specializzato e un attento monitoraggio per evitare complicazioni come infezioni, squilibri idrici e shock.
Fonti sanitarie riferiscono che la bambina è in condizioni critiche ma stabili. La sua giovane età rappresenta un fattore di rischio, ma anche una speranza: i bambini, infatti, hanno una capacità rigenerativa dei tessuti spesso superiore rispetto agli adulti.
L’episodio ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza domestica, soprattutto nei confronti dei bambini più piccoli. Secondo dati forniti dal Ministero della Salute, le ustioni da liquidi bollenti rappresentano una delle cause più comuni di sinistri gravi in ambito domestico tra i bambini sotto i 5 anni. Ogni anno, centinaia di famiglie italiane vivono situazioni simili, in cui una semplice disattenzione può trasformarsi in una situazione del genere.