Genova, 25enne denuncia stupro in una tenda in spiaggia: indagini in corso

Una giovane di 25 anni ha denunciato al pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova di essere stata abusata da due uomini in una tenda su una spiaggia cittadina, dopo essere stata attirata all’uscita di un locale nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2025.

Genova, 25enne denuncia stupro in una tenda in spiaggia: indagini in corso

Una giovane di 25 anni si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova, riferendo di essere stata costretta a subire abusi da due uomini su una spiaggia cittadina. Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX, l’episodio sarebbe avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2025, dopo che la donna era uscita da un locale della movida genovese.

La giovane, recatasi in ospedale quasi una settimana dopo, presentava ancora segni visibili dell’accaduto, con lividi e graffi su braccia e corpo. La vicenda ha avuto inizio quando i due uomini avrebbero avvicinato la donna all’uscita del locale, convincendola con un pretesto a seguirli in una tenda montata sulla spiaggia.

Qui, secondo la denuncia, l’avrebbero costretta a bere, immobilizzata e abusata a turno. La giovane è riuscita a scappare solo quando i due, forse stanchi o sotto l’effetto dell’alcol, si sono addormentati, permettendole di mettersi in salvo.

Le autorità hanno immediatamente avviato le indagini per identificare i responsabili. La polizia sta analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, un elemento chiave per ricostruire i fatti e rintracciare i due individui, attualmente ricercati. La vicenda ha suscitato grande preoccupazione a Genova, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza nelle aree della movida e sulla necessità di maggiori misure di prevenzione.

Il ritardo con cui la giovane ha cercato aiuto medico, a distanza di quasi una settimana, sottolinea il peso emotivo che spesso accompagna chi vive esperienze simili, rendendo complesso denunciare immediatamente. I segni fisici, come lividi e graffi, hanno supportato la sua testimonianza, consentendo l’avvio delle indagini.

Il personale dell’ospedale Galliera ha fornito alla donna assistenza medica e psicologica, sostenendola in un percorso di recupero dopo un’esperienza così traumatica. Questo episodio evidenzia l’urgenza di sensibilizzare la società sulla sicurezza delle donne, soprattutto in contesti come la movida, dove l’atmosfera di svago può nascondere rischi. La comunità genovese è in attesa di sviluppi, con la speranza che le indagini portino a identificare i responsabili e che si possa fare giustizia per la giovane. Nel frattempo, il caso richiama l’attenzione sulla necessità di creare spazi più sicuri e di promuovere una cultura del rispetto, per prevenire episodi simili in futuro.  

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