Un nuovo sviluppo nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi potrebbe rivelarsi decisivo per la ricostruzione dei fatti. Nei giorni scorsi, infatti, un testimone considerato «informato sui fatti» ha fornito dichiarazioni che mettono in dubbio uno dei punti centrali della difesa di Andrea Sempio, nuovo indagato nel caso di Garlasco.
Al centro della questione c’è lo scontrino del parcheggio di Vigevano del 13 agosto 2007, presentato originariamente come elemento a favore dell’alibi di Sempio. Secondo quanto emerso, il testimone ha chiarito che lo scontrino non apparteneva effettivamente a Sempio, contraddicendo la versione fornita dall’indagato durante gli interrogatori. In particolare, Sempio aveva sostenuto che il biglietto fosse stato trovato dai genitori sulla sua auto e conservato “per sicurezza” prima di essere consegnato ai carabinieri.
La nuova testimonianza, però, mette in discussione questa ricostruzione e potrebbe avere un imp@tto significativo sull’inchiesta in corso a Brescia, che coinvolge anche l’ex aggiunto Mario Venditti in un filone relativo a presunte irregolarità investigative. Lo scontrino, emesso a piazza Sant’Ambrogio alle 10.18 del giorno del delitto, era stato inizialmente considerato non tanto come prova dell’alibi, quanto come elemento “sospetto” da analizzare nella nuova indagine.
Le verifiche successive avevano già evidenziato anomalie nella consegna del documento rispetto a quanto riportato nei verbali originali del 2008. In più, la madre di Sempio aveva avuto un malore durante l’audizione di aprile 2025, proprio nel momento in cui venivano poste domande sul ticket e sui rapporti con un vigile del fuoco di Vigevano, aggiungendo ulteriori elementi di complessità alla vicenda.
Le dichiarazioni recenti del legale Fabrizio Gallo, ex avvocato Massimo Lovati, avevano già sollevato dubbi sull’affidabilità dello scontrino, sottolineando come l’utilizzo di un documento falso o non verificabile possa indebolire la posizione di chi si dichiara innocente. Con l’arrivo del nuovo supertestimone, gli inquirenti sembrano avere ora un elemento concreto in più per chiarire il reale percorso degli eventi e verificare l’autenticità dell’alibi di Sempio. La vicenda di Garlasco resta tra le più complesse nel panorama giudiziario italiano, con sviluppi che continuano a sorprendere anche a distanza di molti anni dal delitto. Il lavoro dei pm di Pavia, diretto da Fabio Napoleone, si concentra adesso sull’analisi dettagliata di questa nuova testimonianza e sul raffronto con gli elementi già raccolti. L’attenzione degli investigatori resta alta, considerando la delicatezza delle informazioni e l’imp@tto che potrebbero avere sulla prosecuzione dell’inchiesta.