Gallipoli, da sempre soprannominata la “città bella”, si affaccia alla stagione estiva con il suo carico di poesia, storia e tradizione. Una perla del Salento capace di fondere cultura e bellezza naturale, tra tramonti sul mare, eventi artistici, poesia e musica popolare. Eppure, con l’arrivo dei primi caldi e il via vai dei turisti, si riaffaccia anche un lato meno nobile del suo spirito festaiolo: quello che trasforma l’eleganza in esibizionismo e la libertà in sfacciataggine.
Nelle ultime ore, Gallipoli è tornata alla ribalta per episodi a dir poco imbarazzanti. Uno su tutti: una coppia è stata sorpresa a fare sesso alla finestra su Corso Roma, proprio affacciandosi sul cuore pulsante della città, quel salotto buono che dovrebbe rappresentare il volto più raffinato della località. Non si è trattato di un’opera performativa o di una provocazione artistica, ma semplicemente di un’esibizione priva di pudore, che ha lasciato sbigottiti residenti e passanti.
Ma non è tutto. In un’altra scena, consumata nel parcheggio di un noto locale della zona, un’auto si è trasformata in una sorta di “motel su quattro ruote”. Anche in questo caso, i protagonisti non si sono preoccupati degli occhi indiscreti e qualcuno ha pensato bene di immortalare il tutto con lo smartphone, alimentando il circolo vizioso della spettacolarizzazione.
Queste immagini, diventate virali, offrono una cartolina estiva tanto bollente quanto grottesca, che stride con gli sforzi delle istituzioni locali nel promuovere un turismo sostenibile, rispettoso e consapevole. Non a caso, il Comune aveva già emesso ordinanze per il decoro urbano e contro il bivacco, tentando di contrastare un fenomeno che ogni estate rischia di degenerare, complici l’alcol, l’anonimato e una certa tendenza all’emulazione.
Gallipoli resta una delle mete più ambite del turismo nazionale e internazionale, ma la sua fama rischia di essere compromessa da episodi che nulla hanno a che fare con la bellezza, la cultura e la poesia. Se la “bella stagione” deve trasformarsi in un palcoscenico di esibizionismo privo di freni, allora è il caso di interrogarsi su quale immagine si vuole davvero offrire al mondo. È urgente un cambio di passo, che coinvolga amministrazioni, forze dell’ordine, imprenditori del turismo e cittadini. Perché tutelare Gallipoli significa difendere non solo la sua economia, ma soprattutto la sua anima, quella che l’ha resa un punto di riferimento del Mediterraneo. E in questo, non c’è spazio per la volgarità.