Nel presepe non c’era un pupo che si muoveva, ma un uomo in carne e ossa, ricercato da settimane dalle autorità giudiziarie. È quanto accaduto a Galatone, nel Leccese, dove un 39enne originario del Ghana, destinatario di un mandato di cattura emesso dalla Procura di Bologna, è stato individuato e poi arrestato dopo essersi nascosto tra le figure del presepe cittadino. Una vicenda che intreccia cronaca giudiziaria, tradizioni natalizie e gestione dell’ordine pubblico in un contesto di forte visibilità simbolica per la comunità.
La segnalazione nel presepe
L’episodio nasce da una segnalazione: qualcuno nota che nel presepe allestito in paese c’è un “pupo” che si muove in modo insolito e avverte immediatamente il Comune. Sul posto intervengono il sindaco di Galatone, Flavio Filoni, e l’assessore alla cultura Francesco Danieli, richiamati dall’anomalia in un allestimento che in questi giorni rappresenta uno dei fulcri delle iniziative natalizie cittadine. Avvicinandosi, gli amministratori si rendono conto che non si tratta di una statua, ma di un uomo che ha trovato riparo proprio tra le sagome del presepe.
Il profilo del 39enne ricercato
L’uomo, 39 anni, di origine ghanese, risulta latitante da alcune settimane e già ritenuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate per un episodio avvenuto a Bologna. Per lui la Procura emiliana aveva già disposto un mandato di cattura, con attivazione delle ricerche sul territorio nazionale. La presenza a Galatone, in un contesto di festa come quello del presepe, appare quindi legata più alla necessità di nascondersi che a una semplice sosta occasionale.
Dalla mediazione al caos in chiesa
Convinto a uscire dal presepe dopo un primo dialogo, il 39enne lascia la scena ma poco dopo la situazione degenera. L’uomo raggiunge la vicina chiesa del Crocifisso – luogo di forte richiamo devozionale per la comunità – e qui, in evidente stato di agitazione, si denuda, creando disagio tra i presenti e richiedendo l’intervento urgente della Polizia locale. La condotta, oltre a mettere in difficoltà i fedeli e il personale della chiesa, impone alle forze dell’ordine una gestione attenta sia sul piano della sicurezza sia su quello del rispetto della persona.
L’intervento della Polizia locale e l’arresto
Gli agenti della Polizia locale intervengono per riportare l’uomo alla calma e procedere alla sua identificazione completa. Dai controlli emerge la pendenza del mandato di cattura emesso dalla Procura di Bologna, legato ai fatti di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale contestati in precedenza. A quel punto scatta l’arresto e il 39enne viene condotto in custodia, con l’attivazione delle procedure per il trasferimento e la messa a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.
Presepe, simboli e sicurezza pubblica
La vicenda di Galatone mette in luce quanto i luoghi simbolici del Natale, come presepi e chiese, siano oggi anche spazi in cui le forze dell’ordine sono chiamate a gestire situazioni impreviste. In questo caso, il presepe allestito per creare atmosfera di festa è diventato, suo malgrado, il rifugio di un ricercato, trasformandosi in scena di un intervento istituzionale che ha coinvolto direttamente sindaco e assessore alla cultura. L’episodio riapre il tema della vigilanza durante gli eventi pubblici e religiosi, soprattutto in periodi di grande afflusso, e mostra come la collaborazione tra cittadini, amministrazione comunale e forze dell’ordine possa rivelarsi decisiva per individuare situazioni delicate e ricondurle nell’alveo della legalità.