Femminicidio, 91 vittime nel 2020: uccisa una donna ogni 3 giorni

I dati del VII Rapporto Eures sul femminicidio in Italia sono piuttosto preoccupanti, con 91 donne uccise nei primi 10 mesi del 2020, ed il lockdown ha peggiorato la situazione.

Femminicidio, 91 vittime nel 2020: uccisa una donna ogni 3 giorni

Mancano pochi giorni alla fine del 2020, segnato dalla pandemia da Covid-19. Oggi, 25 novembre, proprio in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, è doveroso riflettere sui dati preoccupati emersi dal VII Rapporto Eures sul femminicidio in Italia: nei primi 10 mesi di quest’anno sono state uccise 91 donne, 1 donna ogni 3 giorni, sebbene il rapporto rilevi una lieve flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

Delle 91 donne uccise nel 2020, l’89% di esse è stato ucciso nel contesto familiare. In particolare, nel 69,1% dei casi, i femminicidi si sarebbero consumati nella coppia e, nella quasi totalità dei casi, gli autori del gesto sono uomini (94%). A peggiorare le cose, quest’anno, il lockdown che ha imposto una convivenza forzata con il partner violento. Nel 2020, 1/3 delle donne vittime di violenza, stupro, maltrattamenti, stalking, è stato riscontrato nei primi 3 mesi del lockdown. Durante quest’ultimo, si è registrato un incremento di telefonate al 1522 pari al 73%, con 2013 donne che hanno chiesto aiuto.

Il disagio psichico tra i principali moventi dei femminicidi nel 2020

E se è ormai certo che il lockdown ha esasperato le dinamiche di conflittualità, quanto al movente, se la gelosia e il possesso continuano a rappresentare, nel 2020, la principale spinta alla violenza, con la pandemia da Covid è l’esasperzione del disagio psichico uno dei principali moventi. Aumentano, infatti, le donne uccise per incapacità del partner di prendersi cura della malattia, fisica o psicologica, della vittima o dell’autore del delitto. Si registra un fortissimo aumento di femminicidi-suicidi e di femminicidi con madri vittime di figli affetti da disturbo psichiatrico. Sono 14 le donne uccise dai figli nei primi 10 mesi di quest’anno. 

Preme, però, tornare sulla correlazione lockdown-aumento dei femminicidi. Qui sembrano ritornare le parole, già spese da numerose associazioni che da anni scendono in campo contro la violenza sulle donne, secondo le quali la battaglia contro il Coronavirus rischia di precluderne un’altra, in quanto non per tutte le donne “stare a casa”era ed è la soluzione. La convivenza forzata, a causa delle restrizioni anti-contagio, si è tramutata in una vera e propria trappola, rappresentata dai confini delle mura domestiche, in cui si sono perpetrati efferati femminicidi.

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