Fausto Brizzi chiederà il risarcimento danni alle donne che lo hanno denunciato

Ad avvalorare la tesi dell'innocenza dell'uomo, emergono anche i messagini che una ragazza mandava al regista, dopo la notte della presunta violenza sessuale.

Fausto Brizzi chiederà il risarcimento danni alle donne che lo hanno denunciato

Fausto Brizzi, il regista accusato ingiustamente di molestie sessuali da dieci attrici, adesso è pronto a chiedere un risarcimento alle sue accusatrici. La sua intenzione è rafforzata anche dai messaggini che l’uomo avrebbe ricevuto sul suo cellulare proprio da parte di una delle ragazze che lo hanno denunciato, e che sono incompatibili con la tesi della violenza.

La donna infatti scrive: “Che bella sensazione che ho avuto”, riferendosi all’incontro in cui sarebbe avvenuta la presunta violenza sessuale. Una frase che mal si concilia con l’umore di chi ha appena detto di essere stata violentata. E che fa capire che, se rapporto sessuale vi sia stato tra il regista e le ragazze, erano rapporti del tutto consenzienti.

Il contenuto di altri due messaggi è stato preso in considerazione dai pm, portandolo ad archiviare il caso. In uno di questi, l’attrice scrive all’uomo che lo avrebbe chiamato appena possibile, mentre in un altro lo ammonisce scherzosamente perché il regista le aveva regalato un libro senza la dovuta dedica.

Insomma, questi messaggini alquanto edulcorati e inconciliabili con una violenza, saranno adesso usati dal regista di Notte prima degli esami per avviare una richiesta di risarcimento danni. Niente denunce per calunnia, invece, vista la difficoltà di dimostrare che le altre ragazze fossero consapevoli dell’innocenza del regista.

Il legale di Brizzi è convinto che riuscirà a smontare le testimonianze che si sono succedute contro il suo assistito, e che sono state affidate quasi esclusivamente ai social network o ai salotti televisivi, a cui poco importa se una donna dice la verità o mente: quel che conta è far salire lo share e, con esso, i profitti e i like.

Due delle denunce presentate dalle attrici erano ritenute “improcedibili”perché depositate oltre i sei mesi previsti dalla legge per segnalare una violenza. L’unica denuncia valida era quella sporta dall’autrice dei messaggini che, poco dopo la sera della presunta violenza, aveva anche pubblicato su Facebook un post dedicato al regista

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