Facoltà di non rispondere per gli assassini del ragazzo ucciso a Roma

Oggi i due arrestati, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati dell'omicidio di Luca Sacchi, sono stati sentiti dal GIP e non hanno risposto a nessuna delle domande.

Facoltà di non rispondere per gli assassini del ragazzo ucciso a Roma

Il ragazzo ucciso a Roma ha fatto scendere sulla capitale il clima da mafia capitale e il dubbio che nell’urbe la situazione inizi a essere fuori controllo. Gli stessi giornali stanno contribuendo a questo clima con una serie di titoloni che vanno da “droga capitale” a “Gothamcity, manca solo Batman”.

Il clima è davvero effervescente, tanto è che lo stesso capo della polizia è dovuto intervenire citando proprio la città di Batman, dicendo che non si può far passare Roma come una sorta di city: ci sono degli episodi, ma la situazione è nei limiti della fisiologia per una città di oltre 3 milioni di abitanti.

Nel frattempo gli arrestati, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, sono accusati dell’omicidio di Luca Sacchi e, nel primo interrogatorio, non hanno voluto rispondere ai magistrati tenendo ancora più alto quel velo di mistero che aleggia nella città. I magistrati contestano ai due non solo il reato di omicidio, ma anche quello di spaccio di droga.

La droga è un altro elemento del mistero: la fidanzata di Sacchi ha più volte affermato che il fidanzato non ha mai fatto uso di droga e che il tutto è nato da un tentativo di scippo e aggressione, davanti a un pub, che il ragazzo ha provato a scongiurare, difendendola e rimanendo ucciso. La mamma di Del Grosso, che denunciandolo lo ha fatto arrestare, ha dichiarato che il figlio faceva uso di droga e che, per sua supposizione, poteva anche spacciarla

Il mistero è fitto ma è verosimile che nelle prossime ore gli inquirenti potrebbero avere un quadro più chiaro. Gli avvocati che difendono i due arrestati affermano che i loro assistiti sono dispiaciuti per quanto è accaduto, che non volevano uccidere nessuno e che parleranno nei prossimi incontri con i giudici. Fatto è che un ragazzo è morto, in maniera non chiara, in una città che nella percezione collettiva sembra meno sicura.

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