Continua il caos attorno al Cluster Bio Mediterraneo, che si sta rivelando il più clamoroso flop di questo inizio di Expo 2015. Tutto parte con la segnalazione di clamorosi disservizi all’interno del padiglione, che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello dell’esposizione universale. Ebbene la Regione Sicilia, dopo le polemiche dei giorni scorsi, ha deciso di sospendere la sua partecipazione: una decisione incredibile, dato che era proprio la Regione a occuparsi della coordinazione degli 11 paesi del Cluster Bio Mediterraneo.
“Considerato che alla data odierna i problemi segnalati a partire dal giorno dell’inaugurazione non consentono la regolare realizzazione del palinsesto, sospendiamo ogni attività dell’area comune sino a quando non ci saranno i necessari atti che garantiscono la sicurezza degli operatori e visitatori”, ha dichiarato Dario Cartabellotta, il responsabile del Bio-Med, a Giuseppe Sala, commissario unico dell’Expo 2015, in una nota ufficiale. Una rottura ufficiale tra la Regione Sicilia e l’Expo, con la prima che accusa la seconda di non aver saputo gestire i disservizi che si sono venuti a creare.
Il caos aumenta dopo le dichiarazioni di Nino Caleca, assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia: “Non sono stato informato della lettera di Cartabellotta a Sala, che secondo noi arriva addirittura tardi: Cartabellotta si sarebbe dovuto rifiutare di prendere possesso del padiglione, trovandolo in quelle condizioni”. Lo stesso Caleca aveva minacciato di non pagare i 3 milioni investiti se la situazione non fosse tornata alla normalità.
Tutto questo, peraltro, avviene dopo 2 giorni dal commissariamento di Crocetta del Cluster. Sconsolato il commento del Movimento 5 Stelle: “Crocetta si è rivelato ancora una volta Re Mida al contrario, non ha nemmeno sfiorato l’Expo che l’ha distrutta, distruggendo soprattutto l’immagine della Sicilia nel mondo”. E in effetti, sia Crocetta che la Regione Sicilia non stanno facendo una grande figura, per quello che sta diventando il caso più clamoroso dell’intero Expo.