Expo 2015: pioggia e sporcizia nel padiglione del Bio-Mediterraneo, uno dei gioielli dell’esposizione

Nel padiglione che doveva essere il fiore all'occhiello dell'Expo, il cluster Bio-Mediterraneo, pioggia, sporcizia e mancanza di indicazioni per i visitatori. "Abbiamo speso 3 milioni: se la situazione non cambia, non cacciamo un euro"

Expo 2015: pioggia e sporcizia nel padiglione del Bio-Mediterraneo, uno dei gioielli dell’esposizione

La copertura sarà anche bella e suggestiva, ma è poco funzionale: in più fa passare la pioggia”Queste le parole di Dario Cartabellotta, responsabile del cluster Bio-Mediterraneo, che ha dovuto prendere scopa e paletta e pulire personalmente il padiglione, consegnato in condizioni igieniche disastrose. Parliamo del padiglione del cluster Bio-Mediterraneo, quello che alla vigilia era considerato uno dei punti di forza dell’Expo: locali sporchi e allagati, nessuna segnalazione per arrivarci e, come ovvia conseguenza, pochissimo pubblico rispetto alle previsioni.

Si sarebbe dovuto trattare, come detto, di uno dei fiori all’occhiello dell’Expo 2015, ovvero la zona comune di 11 Paesi del Mediterraneo, gestita dalla Regione Sicilia, e si sta rivelando, in questi primi 2 giorni, un vero disastro. “Non siamo visibili, i visitatori ci cercano senza trovarci: la mancanza di segnaletica e del nome all’esterno non ci aiutano”. In pratica, tutti si chiedono cosa sia questo grande spazio, ma nessuno è invogliato ad entrarci.

Infuriato Nino Caleca, assessore siciliano all’Agricoltura, che afferma: “Abbiamo speso 3 milioni di euro per lo stand. Se le cose non si aggiustano entro poche ore, non cacciamo un euro. Mi chiedo come sia possibile nascondere i prodotti dei Paesi del Mediterraneo!. Nino Caleca, insieme ai rappresentanti degli 11 Paesi in questione, ha inoltrato ai gestori dell’Expo una richiesta ufficiale per trovare immediatamente una soluzione.

Per Ignazio Corrao, deputato del M5Sancora una volta la Sicilia fa la figura dell’Armata Brancaleone, sottolineando inoltre come, ai 3 milioni di euro, vadano aggiunti 1 milione e 800mila euro per la selezione delle aziende, affidata ad Unioncamere Sicilia, gestita da Antonello Montante, indagato per concorso esterno a Cosa Nostra.

Insomma, non parte di certo bene l’Expo 2015 per uno dei punti di forza dell’esposizione universale sull’alimentazione. Nessuna dichiarazione ufficiale, per ora, dai vertici dell’Expo, il che rende questa situazione, se possibile, ancora più paradossale!

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