Dodicenne muore dopo la visita in pronto soccorso, il primario: "Impossibile prevedere l’embolia"

Una ragazza americana di dodici anni è stata trovata senza vita dai familiari: si ipotizza che un'embolia polmonare, causata da un danno al ginocchio, possa essere stata la causa del decesso.

Dodicenne muore dopo la visita in pronto soccorso, il primario: "Impossibile prevedere l’embolia"

Un’improvvisa tragedia ha scosso il reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dove la scomparsa di una ragazza americana di dodici anni ha portato alla luce complesse questioni mediche e legali. La piccola è stata trovata senza vita nel suo letto dai familiari, e le ipotesi iniziali suggeriscono che una embolia polmonare causata da un danno al ginocchio possa essere stata la conseguenza.

Dall’ematoma generatosi, si teme che un trombo si sia distaccato, risalendo fino ai polmoni attraverso una vena profonda, un tragico percorso che l’autopsia è chiamata a confermare. La dottoressa Giuliana Morabito, 39 anni, pediatra esperta e stimata, è ora sotto indagine dalla Procura di Pordenone, un procedimento che, secondo quanto riferito, sarebbe un atto dovuto per approfondire ogni aspetto della vicenda. Nonostante l’incriminazione, all’interno dell’ospedale il supporto alla professionista non manca.

Roberto Dall’Amico, primario di Pediatria, esprime la sua fiducia nelle procedure seguite dalla dottoressa, sottolineando come sia stata effettuata un’accurata revisione del caso, che ritiene sia stato gestito con il massimo scrupolo possibile. La vicenda solleva interrogativi sulle pratiche mediche e sulla capacità di prevenire complicazioni tanto gravi quanto inaspettate. Dall’Amico evidenzia come in pediatria certe evoluzioni post-traumatiche siano estremamente rare e difficilmente prevedibili, a meno che non siano presenti specifiche condizioni preesistenti.

L’esperienza in anni di pratica medica testimonia la rarità di casi simili, dove spesso le situazioni critiche sono legate a predisposizioni genetiche piuttosto che a danni diretti. La comunità medica e i familiari della giovane paziente ora attendono con ansia i risultati dell’autopsia, sperando possa fare luce su questa disgrazia.

La questione solleva un dibattito più ampio sulla gestione dei casi pediatrici d’emergenza e sulle responsabilità mediche quando l’inatteso si verifica. La perdita di una giovane vita è sempre un triste evento, e in questo caso specifico, pone l’accento sull’importanza della ricerca medica, della formazione continua e dell’attenzione alla sicurezza del paziente, in un ambito, quello pediatrico, particolarmente delicato e complesso.

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