Delitto di Stefano Leo: " L’ho ucciso perchè sembrava felice"

Scioccanti le parole del killer che lo scorso febbraio ha ucciso barbaramente il giovane Stefano Leo mentre stava facendo jogging lungo il Po a Torino.

Delitto di Stefano Leo: " L’ho ucciso perchè sembrava felice"

Dopo cinque settimane di indagini, ricerche e dubbi, si è costituito il killer che lo scorso febbraio ha ucciso il giovane biellese Stefano Leo mentre faceva jogging lungo il Po a Torino.

Tutto è avvenuto in pochi secondi; un marocchino di 27 anni, Said Machaouat lo ha ucciso dichiarando nella sua confessione le motivazioni che lo hanno spinto al gesto.

Il delitto

Quel 23 febbraio 2019, il destino ha voluto che Stefano Leo, 34 anni, incrociasse sul suo cammino Said Machaouat. Il killer, da dietro le spalle, ha inferto una coltellata mortale al giovane tranciandogli di netto la trachea e portandolo alla morte in pochi secondi affogato dal suo stesso sangue.

Il movente di Said, rivelato agli inquirenti, è che lo aveva visto felice e voleva togliergli gioie e speranze come quella di crearsi una sua famiglia e di ricevere ogni giorno l’amore degli amici e dei parenti. Il suo desiderio era toglierli tutto proprio come lui che non aveva più niente.

Said, nato in Marocco ed arrivato in Italia da bambino, ha subito maltrattamenti in famiglia. Per un periodo ha lavorato come cuoco ed si è separato dalla moglie nel 2015. A Torino, dopo un periodo passato in altre città, ma non aveva né una casa né un lavoro e viveva come un senzatetto senza fissa dimora. La cosa che più lo addolorava, ha confessato agli inquirenti, è sapere che suo figlio chiama papà il nuovo compagno dell’ex moglie.

Le sue dichiarazioni sono state subito messe al vaglio delle indagini da parte dei carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dai pm Ciro Santoriello ed Enzo Bucarelli. Quanto detto è risultato credibile sia per quanto riguarda la compatibilità della corporatura del killer sia per l’arma del delitto ritrovata proprio nella cabina dell’Enel che il 27enne aveva indicato.

Il padre di Stefano, gli amici ed i parenti non si danno pace per la fine orribile che gli è toccata. A Biella, paese natio di Stefano, sono rimasti tutti scioccati nell’apprendere la confessione dell’assassino. 

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