Deflagrazione al distributore di Roma: sicurezza ignorata e norme obsolete

L’esplosione di un distributore Roma ha sollevato gravi interrogativi sulla sicurezza degli impianti di rifornimento. I residenti avevano da tempo segnalato la pericolosità della vicinanza del distributore a un’azienda di smaltimento metalli.

Deflagrazione al distributore di Roma: sicurezza ignorata e norme obsolete

L’incendio di un distributore di GPL e benzina a Roma ha riportato prepotentemente all’attenzione pubblica un tema spesso trascurato: la sicurezza degli impianti di rifornimento nei centri urbani. Secondo quanto riportato dai media e confermato da testimonianze locali, i residenti avevano da tempo segnalato la pericolosità della struttura, situata vicino a un’azienda per lo smaltimento dei metalli.

Incredibilmente, la normativa base per i distributori di carburanti in Italia risale al 1960, con la circolare n. 8599 dell’11 gennaio, firmata all’epoca dal ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Togni. Questa regolamentazione stabiliva i criteri per il rilascio delle licenze attraverso un iter che coinvolgeva il prefetto e il ministero. Tuttavia, questo impianto normativo è vecchio di oltre 60 anni e risulta del tutto inadeguato per i contesti urbani odierni, molto più densamente popolati e complessi.

Negli anni successivi, con i decreti legislativi n. 32/1998 e n. 112/1998, e il DL 112/2008, le competenze in materia di distribuzione carburanti sono state decentrate. Ora sono le Regioni e i Comuni a dover autorizzare gli impianti. In teoria, il Comune dovrebbe verificare il rispetto delle norme ambientali, sanitarie, fiscali e urbanistiche, compreso quanto disposto dai piani regolatori e dalle linee guida regionali.

Nel caso del Lazio, la legge regionale del 2003 (modifica del 2001) stabilisce i criteri generali, ma rinvia ai piani comunali per i dettagli. Questo significa che spetta al Comune di Roma garantire che ogni impianto rispetti criteri minimi di sicurezza e compatibilità urbanistica.

Il Piano carburanti del Comune di Roma è stato aggiornato l’ultima volta nel marzo 2024, ma le sue basi risalgono ancora alla versione approvata nel 2008. Nonostante alcuni aggiustamenti recenti, i problemi strutturali rimangono, come denunciato anche dal Municipio XI, che ha segnalato al Comune l’assenza di una ristrutturazione organica della rete di distributori, chiedendo la rimozione degli impianti troppo vicini a scuole, ospedali e abitazioni. Una richiesta rimasta finora inascoltata.

Ciò che emerge è un vuoto normativo e organizzativo. Da un lato, le leggi sono vecchie, dall’altro sono frammentate tra enti locali, con il rischio di scaricabarile istituzionale. In questo contesto, è facile che gli interessi economici abbiano la meglio sulla sicurezza, soprattutto quando i controlli sono sporadici o deboli.

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