Ancora una tegola per Vittorio Sgarbi, il noto critico d’arte, politico e sindaco attualmente di Arpino. Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale in queste ore è arrivato il sì a procedere nei suoi confronti da parte della Camera. Sgarbi infatti aveva definito “checca inutile” l’allora portavoce dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Rocco Casalino. A lui Sgarbi si era riferito con epiteti omofobi che avevano indignato la stessa politica. Per questo Sgarbi ha subito un processo per diffamazione.
L’episodio avvenne il 30 Gennaio del 2020 nel corso di una trasmissione televisiva, Stasera Italia su Rete 4, in cui Vittorio Sgarbi non ne aveva avute per nessuno, ed era passato ad insultare pesantemente anche altre personalità del Governo Conte tra cui Luigi Di Maio e Lorenzo Fioramonti definiti dallo stesso Sgarbi come “figure intermedie che non valgono niente”. Adesso con il sì a procedere della Camera i provvedimenti per Sgarbi potrebbero essere pesanti.
La decisione
Il sì a procedere vagliato in queste ore dalla Giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera è arrivato proprio nella giornata di oggi 10 Dicembre 2025. Sgarbi per il processo in questione è stato già condannato a pagare una multa di mille euro e di altri tremila per le spese processuali sostenuta dalla parte offesa nonchè 50mila euro per risarcimento civile nei confronti di Casalino.
Nel corso delle udienze affrontate in questo periodo lo stesso Vittorio Sgarbi ha sostenuto che in realtà le sue affermazioni fossero sinonimo delle parola “omosessuale” ed ha rifiutato che le parole da lui utilizzate in quella sede non fossero offensive della reputazione altrui. Sgarbi attualmente ricopre il ruolo di deputato e per questo ha chiesto in virtù della sua immunità di non essere punibile.
Adesso la decisione spetta alla Camera. Sgarbi adesso rischia le sanzioni penali previste per la diffamazione aggravata, che possono includere multe, risarcimenti e, in casi gravi, pene detentive che arrivano anche a 12 anni.