Deborah Bellesio, sicura di morire per mano del suo ex, ha dato all’amico giornalista 150 pagine di memorie: "Sono già morta!"

Deborah Ballesio era sicura che sarebbe morta per mano del suo ex. Tre anni fa ha consegnato ad un amico giornalista 150 pagine di memorie dove dice: "Chissà se sa che sta vivendo la sua vita, quella che io non ho più. L'avrete capito: Io oggi forse... sono morta".

Deborah Bellesio, sicura di morire per mano del suo ex, ha dato all’amico giornalista 150 pagine di memorie: "Sono già morta!"

Debora Bellasio, la donna uccisa per mano del suo ex compagno Domenico Massari durante una serata in cui animava il karaoke, era certa che presto o tardi quell’uomo l’avrebbe uccisa. L’omicidio, come da lei preventivato, è avvenuto: sabato scorso l’uomo le ha sparato vicino ai bagni acquario di Savona.

Già 3 anni fa, la donna ha consegnato ad un suo grande amico giornalista ben 150 pagine di memorie dove racconta le minacce e le violenze subite da Domenico Massari. In queste memorie, Debora racconta di essere terrorizzata da quel uomo che non le dava tregua e che aveva già denunciato per stalking.

La ragazza aveva anche scritto un messaggio diretto all’uomo: “Mi ricordo ancora perfettamente il primo carabiniere che mi disse Tranquilla…lui è solo uno che parla…non ti farà nulla… esageri. Ogni tanto lo guardo da quassù, mentre fa la spesa, mentre porta fuori il cane…Chissà se si ricorda di me, delle sue parole, Chissà se ogni tanto Pensa che sta vivendo la sua vita. Quella vita che io ora non ho più. Tanto l’avrete già capito…Io oggi forse…sono morta“.

Deborah aveva affidato le sue memorie a Edoardo Raspelli, un critico gastronomico settantenne con un passato da giornalista di cronaca nera. Il giornalista ha parlato con i colleghi del Corriere, affermando che – rileggendo quelle righe – non si può che confermare quelli che erano i presagi della donna. Ciò che è scritto nel memoriale coincide con quello che è avvenuto, compresa la conclusione tragica della storia: “Lo sapeva lei come lo sapevo io”.

Il memoriale

Deborah, nelle 150 pagine, racconta tutto, dal primo incontro con Massari alla prima lite furibonda, avvenuta perché lei rientrava a casa più tardi, in cui lui le disse: “facciamo i conti appena arrivi“. Tutto ebbe inizio da quella lite: da quel momento in poi ci fu un’escalation, si passò dagli insulti alla famiglia della donna ad un messaggio assurdo in cui l’uomo dice alla sua compagna che se ne va e non vuole più sapere nulla di lei, dicendo inoltre che è una povera p…..a e che non avrebbe mai più trovato tracce di lui. Dopo questo messaggio Massari, trascorsi 4 giorni, torna a casa ridendo dicendo “era solo una burla”.

Da qui le cose peggiorano sempre di più: si passò alle vere e proprie aggressioni e minacce, e l’uomo giunse perfino ad incendiare un locale notturno gestito dalla donna. Poco dopo, incendiò anche la casa in cui la ragazza viveva con sua madre. Di questo incendio, Daniele Massari si dichiarò in modo spavaldo colpevole agli investigatori, dicendo “sono stato io!

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