Costa Smeralda, blitz della guardia di finanza per articoli contraffatti venduti in spiaggia con il pos

Gli autori della truffa giravano in spiaggia col pos per vendere ai turisti articoli falsi spacciati per originali. Controlli massicci da parte dei militari alla ricerca di ambulanti abusivi.

Costa Smeralda, blitz della guardia di finanza per articoli contraffatti venduti in spiaggia con il pos

Sono oltre 4.300 gli articoli contraffatti sequestrati dalla guardia di finanza durante i controlli effettuati in Costa Smeralda. I militari del Comando provinciale di Sassari, che durante la stagione estiva hanno intensificato i controlli per accertare che tutto fosse regolare, si sono trovati dinanzi ad una vicenda davvero singolare: i prodotti taroccati venivano venduti in spiaggia con il pos contactless, permettendo così ai turisti di effettuare gli acquisti senza problemi, anche a chi si trovava senza contanti in tasca.

I finanzieri hanno quindi deciso di eseguire le verifiche in tutte le principali località turistiche, soprattutto nei confronti dei venditori ambulanti, spesso non in regola con le normative. baschi verdi della compagnia di Olbia hanno aumentato i controlli soprattutto nella Gallura, zona turistica molto frequentata da persone provenienti da tutto il mondo, eseguendo accertamenti presso borghi e spiagge famose, dove spesso si piazzano proprio una miriade di ambulanti spesso senza licenza o altre autorizzazioni che permettano loro di essere in regola con la legge.

Oltre alle migliaia di prodotti contraffatti, sono state elevate denunce nei confronti di 18 persone, considerate autori della truffa. Fra i pezzi sequestrati ci sono prodotti di griffe costose, accessori, gioielli, orologi e altra merce molto richiesta nelle spiagge. Durante le verifiche, la guardia di finanza ha anche scoperto un magazzino usato come deposito per merce contraffatta, con dentro circa duemila capi di abbigliamento.

Dai controlli è emerso che la merce taroccata era realizzata con cura e nei dettagli, perciò i turisti potevano essere facilmente tratti in inganno. Inoltre, tutti i prodotti comprendevano l’etichetta, erano confezionati in maniera accurata ed erano dotati persino di QR Code falsificato nei particolari.

La guardia di finanza sta ancora indagando per scoprire la provenienza della merce e a quanto ammontano volume e quantità delle transazioni effettuate con il POS, i cui proventi potrebbero essere andati a finire all’estero.

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