Coronavirus: venerdì 3 aprile non segna la fine del blocco

Il governo, sentiti gli esperti, è intenzionato a non riaprire le scuole e le varie attività. Brusaferro: "la curva del contagio sembra rallentare, ma ancora non abbiamo raggiunto il picco"

Coronavirus: venerdì 3 aprile non segna la fine del blocco

Il governo, in ascolto attento di quanto il comitato scientifico, fatti i monitoraggi sulla situazione, afferma, ritiene che ancora non ci siano condizioni di sicurezza tali da allentare le misure. Scuole e attività rimarranno chiuse oltre il 3 aprile e chi si muove per necessità ha l’obbligo di portare con sé l’autocertificazione. 

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha affermato che “i provvedimenti del governo (dalla chiusura di molte attività a al blocco della scuola) non potranno che essere prorogati”, fino anche al 31 luglio 2020, si legge nella pagina online de La Stampa.

Accanto alle scuole, alle attività, ai luoghi e motivi d’incontro anche la Chiesa è stata chiamata a fare la sua parte. La preghiera di Papa Francesco, ieri 27 marzo 2020, con la benedizione delle benedizioni “A Roma e al mondo”, chiamata in latino “Urbi et orbi“, dopo che le Diocesi a inizio pandemia avevano chiesto a tutti i parroci di fermare ogni attività, ha fatto capire che davvero la situazione è grave. La piazza vuota, il Papa solo, sotto la pioggia, seguito in diretta da migliaia di fedeli, ha fatto comprendere l’importanza della preghiera e di dar credito a chi invita a restare a casa. 

Ieri sera, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio alla popolazione ha detto chiaramente che i provvedimenti adottati fino ad oggi cominciano a dare i primi frutti, ma l’andamento della curva epidemica preoccupa ancora e non è possibile allentare il lockdown. Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, aveva infatti appena affermato che “la curva del contagio sembra rallentare, ma ancora non abbiamo raggiunto il picco dei contagi“.

Qualcuno osserva che c’è bisogno di tornare al lavoro. Tra questi Confindustria che chiede al governo una riapertura programmata che consenta un ritorno scaglionato dei lavoratori. Ad Ancona e in altre province i sindacati, al contrario, protestano perché alcune aziende non strategiche hanno continuato a lavorare. Intanto Attilio Fontana, governatore della Lombardia e altri presidenti regionali, chiedono ulteriori divieti per i cantieri aperti e per tutti coloro che ancora si muovono in libertà la cui sorveglianza suggerirebbero di affidare a esercito e forze dell’ordine.

Anche il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel confermare l’orientamento di “prorogare la data del 3 aprile” ha invitato tutti ad agire con massima responsabilità. Gli istituti scolastici saranno riaperti “solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”, ha affermato il ministro.

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