Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, è furente contro chi continua a tornare in Sicilia nonostante il nuovo provvedimento dei ministeri della Salute e dell’Interno, che come sappiamo vietano lo spostamento da comune a comune, incluso il ritorno nella propria residenza. Dopo l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri – che prevede la chiusura di numerose attività produttive – sono davvero tante le persone che si sono mosse da Nord verso il Sud Italia.
Nonostante a migliaia di persone sia stato negato l’accesso ai convogli diretti nelle città del Sud Italia, poiché non ritenute valide le motivazioni fornite alle forze dell’ordine, nelle scorse ore si è registrato un boom di spostamenti in auto: ad attestare tutto ciò le immagini delle code di macchine dalla Calabria a Messina che sono state viralizzate sui principali social network da parte di utenti e cittadini, infuriati contro chi ancora stenta a comprendere la pericolosità del loro comportamento, che potrebbe contribuire ad aumentare i contagi nel Sud Italia.
Coronavirus, nuovo esodo: Musumeci furente
Tra i tanti che hanno attaccato duramente questo nuovo esodo, c’è anche Nello Musumeci, governatore della Sicilia, che ha scritto nelle scorse ore un post di fuoco sul suo profilo Facebook: “Mi segnalano appena adesso che a #Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada“.
Il governatore ha poi proseguito dicendo: “Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!“.
Come dichiarato anche da Musumeci, a Messina sono stati intensificati i controlli, dunque potranno passare in Sicilia solo i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. Musumeci ha affidato ad un altro post il suo sfogo, dicendo: “BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno“.
È bene sottolineare il fatto che da domenica 22 marzo il rientro al proprio domicilio o residenza non è più valido come motivazione per lo spostamento. Le nuove ordinanze vietano dunque gli spostamenti in un comune diverso da quello in cui ci si trova. La deroga a tutto ciò è fatta salva solo per comprovate esigenze di lavoro, di assoluta urgenza o motivi di salute. Chi dichiara il falso incorrerà in gravi sanzioni civili e penali.