Coronavirus: Conte annuncia nuove misure restrittive. Chiuse tutte le attività produttive non strettamente necessarie

Altre misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte per contenere la diffusione del COVID-19. Fino al 3 aprile chiusura di tutte le attività produttive non strategiche per il nostro paese. “Siamo anelli di una catena, uniti ce la faremo”

Coronavirus: Conte annuncia nuove misure restrittive. Chiuse tutte le attività produttive non strettamente necessarie

Con circa 45 minuti di ritardo rispetto all’orario anticipato sulla propria pagina Facebook, il premier Giuseppe Conte ha parlato alla nazione per comunicare le nuove decisioni del Governo, alla luce dei dati allarmanti degli ultimi giorni, con la continua crescita del numero delle persone contagiate dal COVID-19 e del numero delle persone decedute.

Il Primo Ministro ha ribadito la sua scelta di trasparenza e condivisione con tutti gli italiani, i quali ogni giorno sono messi al corrente dell’andamento della pandemia coronavirus nel nostro paese, in quella che ha definito: “La crisi più difficile dopo la seconda guerra mondiale”.

Conte ha sottolineato come la morte ogni giorno di centinaia di persone ferisce tutto il popolo italiano: “Questi decessi per noi non sono semplici numeri, ma quelle che piangiamo sono persone, storie di famiglie che perdono gli affetti più cari”.

Il Premier ha nuovamente ribadito che le misure restrittive fino ad ora adottate richiedono tempo, pazienza, responsabilità e fiducia, prima di poter esplicare i propri effetti e ha invitato tutti a continuare a rispettare queste regole. “Sono consapevole che si tratta di misure severe, ma non abbiamo alternative, dobbiamo resistere per tutelare noi stessi e le persone a noi care”, il messaggio del Premier che ha anche sottolineato che il sacrificio di rimanere a casa è un sacrificio minimo rispetto a quello che giornalmente si chiede a medici, infermieri, forze dell’ordine, personale della Protezione Civile, farmacisti, commessi dei supermercati, autotrasportatori, lavoratori dei servizi pubblici e dell’informazione,“donne e uomini che compiono ogni giorno un atto di amore nei confronti dell’Italia intera”.

Il Primo Ministro ha poi annunciato l’ulteriore passo nella lotta al coronavirus. Fino al 3 aprile resteranno chiuse, sull’intero territorio nazionale, tutte le attività produttive che non siano strettamente necessarie e indispensabili a garantire beni e servizi essenziali. L’elenco dettagliato delle attività, che resteranno aperte, è stato elaborato congiuntamente a sindacati e associazioni di categorie.

Conte ha confermato che resteranno aperte le farmacie, i supermercati e i negozi di generi alimentari senza limitazioni di giorni di apertura, al fine di evitare la corsa all’acquisto. Restano aperte anche edicole, tabaccai, banche, uffici postali, assicurativi e finanziari, i servizi pubblici essenziali come i trasporti, nonché tutte le attività connesse. Per tutte le attività non essenziali sarà consentita solo la modalità di lavoro agile (smart working).

“Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo” le parole del Premier che ritiene si tratti di una decisione difficile che predispone il Paese ad affrontare la fase più acuta del contagio. Conte è consapevole che l’emergenza sanitaria sta tramutandosi in emergenza economica e per questo motivo lancia un messaggio a tutti gli italiani: “Lo Stato c’è, lo Stato è qui”, annunciando ulteriori misure straordinarie del Governo per poter ripartire al termine della crisi.

Infine l’invito a tutti gli italiani a stringersi forte “come una catena a protezione del bene più importante: la vita” e con il monito che, se dovesse cedere un solo anello di questa catena la protezione verrebbe meno esponendoci a pericoli più grandi per tutti. “Stiamo rinunciando alle abitudini più care, lo facciamo perché amiamo l’Italia, ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo!”

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