Lo scorso maggio una coppia romana ha vissuto un’esperienza estremamente difficile quando, tornando a casa, si è trovata davanti a quattro persone che li hanno trattenuti contro la loro volontà all’interno del loro appartamento in via di Val Melaina. La vicenda, simile a un film thriller, ha richiesto un’attenta indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.
Tutto è cominciato con una segnalazione alla Sala Operativa della Questura riguardo un tentativo di introduzione non autorizzata in un’abitazione. Gli agenti della squadra mobile, detti “i falchi”, sono intervenuti rapidamente e sono riusciti a fermare tre dei quattro responsabili mentre cercavano di allontanarsi. Successivamente, le forze dell’ordine hanno ricostruito quanto accaduto: marito e moglie, sorpresi al rientro, sono stati bloccati e costretti a consegnare le chiavi di un appartamento di proprietà di amici fuori città.
Durante l’episodio, alla coppia sono stati sottratti i telefoni cellulari per impedire qualsiasi richiesta di aiuto. Uno dei presenti ha effettuato una videochiamata con un uomo che, pur trovandosi in stato detentivo, dava indicazioni precise su come procedere, mentre altri contatti fornivano ulteriori istruzioni.
Grazie all’azione tempestiva della Polizia, tre dei coinvolti sono stati arrestati subito, mentre le indagini per rintracciare gli altri sono proseguite sotto il coordinamento della Dda. Recentemente sono state eseguite sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili di gravi reati, tra cui la restrizione della libertà personale a scopo estorsivo e altri reati correlati.
Tra gli indagati figura Elvis Demce, noto per il suo ruolo nel narcotraffico nella Capitale, coinvolto in episodi avvenuti a giugno 2024 in una residenza di Lanuvio, con modalità che lasciano ipotizzare un coinvolgimento di tipo mafioso. Il gruppo comprende tre persone di origine sudamericana, due albanesi – tra cui Demce – e un italiano. Nel corso delle operazioni sono state effettuate perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di telefoni, una somma in contanti superiore a sedicimila euro, due orologi di marca, un bracciale con smeraldi e un’agenda con annotazioni riconducibili a traffici illeciti.