La Sanità in Italia è uno dei tasti dolenti del nostro intero sistema burocratico. Passiamo da interventi eccezionalmente difficili di trapianti, per i quali siamo riconosciuti in tutto il mondo, e poi basta spostarsi di qualche centinaio di chilometri per trovare il degrado più assoluto e liste d’attesa lunghe anni.
E’ esattamente questo quello che è successo a Lecce, all’Ospedale Vito Fazzi, dove due donne si sono recate per prenotare una Tac di controllo dopo aver subito un’operazione di neoplasia. Le due donne si sono viste prenotare la visita per il 2017, nonostante sia una cosa da fare poco tempo dopo l’intervento per tenere sotto controllo la crescita tumorale, per essere sicuri di aver asportato tutto il tumore e che non si stia riformando.
Le due donne hanno subito denunciato l’accaduto al Tribunale del Malato che ha avviato le dovute indagini ed ispezionato l’ospedale. E’ risultato che questa lista di attesa lunghissima è dovuta al blocco dei turn over dei medici, che impone a questi ultimi spostamenti e turni organizzati su più reparti al fine di coprire quante più falle possibile nei reparti dove c’è più bisogno di personale.
Questo comporta un sovraccarico di lavoro per i medici e, cosa non meno importante, l’allungamento infinito delle liste d’attesa e dei tempi per effettuare visite specialistiche. Già qualche anno fa la Codacons aveva fatto notare ciò ma, dopo un paio di giorni l’attenzione dei media è calata e le cose sono ritornate esattamente come al solito a diretto discapito dei pazienti.
I tempi di attesa biblici della struttura salentina costringono gli utenti, per forza di cose, a doversi rivolgere a strutture private che hanno, però, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, solamente pochi esami: il resto è direttamente da sostenere a carico del paziente.