Castrovillari: invalido umiliato e la casa in fiamme. Presi i colpevoli

L'ennesimo episodio nei confronti di una persona maggiormente debole vede protagonista un disabile che subisce umiliazioni e al quale incendiano la casa. Tra i responsabili, anche due minorenni.

Castrovillari: invalido umiliato e la casa in fiamme. Presi i colpevoli

Sono sempre di più gli episodi di diniego e umiliazione che devono subire le persone che sono considerate maggiormente deboli rispetto ad altre. Una delle categorie maggiormente vilipese e offese è quella dei disabili che sono sempre più preda di cattiveria e rifiuto. A Castrovillari si è compiuto l’ennesimo atto vergognoso che ha per protagonista un invalido. Ecco come si sono svolti i fatti e la sanzione verso i colpevoli. 

L’episodio accaduto a Castrovillari in Calabria ne ricorda un altro molto simile avvenuto in Puglia, a Manduria lo scorso anno, in cui i componenti di una baby gang hanno picchiato a morte e aggredito un invalido per poi filmare il tutto con il cellulare. In Calabria, i componenti del branco, approfittando della porta non chiusa in modo corretto, sono entrati nello stabile gettando dell’acqua a un disabile che stava dormendo per poi incendiargli la casa. 

Fortunatamente l’uomo è riuscito ad accorgersi di quanto stava accadendo, allontanandosi poco prima che l’intera palazzina andasse a fuoco. Non è la prima volta che l’uomo è vittima di questo trattamento da parte di ragazzini in quanto anche l’anno scorso gli hanno buttato dei getti d’acqua, ma non è mai riuscito a identificarli. 

In seguito all’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari, i carabinieri sono riusciti a intervenire e i responsabili sono ora indagati per incendio e violazione del domicilio. I cinque responsabili, tra cui due minorenni, sono responsabili di gravi violenze nei confronti dell’uomo affetto da problemi psichici. 

L’indagine è cominciata il 2 agosto in seguito all’incendio, ma i responsabili sono stati fermati soltanto oggi. Gli investigatori hanno ricostruito la vicenda rintracciando immediatamente i colpevoli. A causa dei reati commessi, i due minorenni coinvolti sono ora collocati in comunità. A Manduria, per una vicenda molto simile, i responsabili sono stati condannati a 10 anni carcere, mentre il 23enne deve scontare una condanna di 8 anni e 8 mesi. 

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