Entra nel vivo del procedimento legale la vicenda di Vittorio Sgarbi, il noto critico d’arte e attualmente sindaco di Arpino che come sappiamo recentemente non ha trascorso un buon momento per quanto riguarda la sua salute. Proprio la figlia Evelina viste le condizioni di salute del papà e messa nelle condizioni di non poter conoscere alcuna notizia circa il suo vero stato di salute, aveva presentato lo scorso settembre tramite il proprio avvocato Lorenzo Iacobbi una istanza per poter affiancare al papà Vittorio un amministratore di sostegno, che come aveva spiegato in una recente intervista a questa testata l’avvocao Iacobbi è una figura giuridica diversa dal tutore legale. Il Tribunale di Roma in queste ore si è espresso circa il procedimento di ricusazione nei confronti della giudice civile Paola Scorza.
Da quanto appreso il Tribunale ha ritenuto che la giudice non si possa ricusare, motivandone il tutto in una apposita sentenza. “Il suddetto magistrato avrebbe ragioni di grave inimicizia con il ricusante, in quanto avrebbe manifestato nel corso dell’udienza sia espressamente che attraverso le modalità di espletamento dell’ascolto, il proprio convincimento sui fatti e un evidente atteggiamento di estrema sudditanza psicologica nei confronti del beneficiario Vittorio Sgarbi” – afferma la sentenza del tribunale.
Evelina condannata a pagare 250 euro di multa
La giudice quindi deciderà se assegnare o meno a Vittorio Sgarbi un amministratore di sostegno oppure no, la decisione è attesa entro breve tempo. Evelina per adesso è stata condannata a pagare una multa di 250 euro, ma come ha riferito lo stesso avvocato Iacobbi una volta appresa tale notizia il procedimento va avanti.
“Il collegio giudicante, in realtà ha preferito non entrare nel merito delle gravi contestazioni sollevate dal sottoscritto in ordine alle modalità di svolgimento dell’udienza del 28 ottobre e all’atteggiamento palesemente ostile mostrato nei confronti di Evelina, rifugiandosi in una pretestuosa quanto infondata ed inesistente eccezione procedurale sollevata dallo stesso giudice ricusato” – ha riferito l’avvocaro Lorenzo Iacobbi parlando con i colleghi di Repubblica.
“Nulla cambia nel merito della vicenda e si attende che il procedimento prosegua con la nomina di un consulente medico che accerti la capacità di autonomia del professore Sgarbi nel prendersi cura della propria persona e dei propri interessi” – afferma ancora l’avvocato Iacobbi. Si attende quindi adesso la decisione del giudice. Secondo il Tribunale anche il deposito del ricorso è stato presentato in ritardo.