Bimbo sbranato dai pitbull: la madre e altre 4 persone indagate

Gli animali, appartenenti ad amici della famiglia che vivevano nella stessa palazzina, hanno attaccato il bambino in modo improvviso. Sono in corso indagini per reato colposo che coinvolgono cinque persone, tra cui i proprietari dei cani e i familiari del piccolo.

Bimbo sbranato dai pitbull: la madre e altre 4 persone indagate

La tranquilla località di Campolongo è stata scossa dalla scomparsa di Francesco Pio, il bambino di soli 15 mesi morso nella giornata del 22 aprile da due pitbull. Il piccolo, attaccato improvvisamente dai cani, ha subito gravi danni che non hanno lasciato scampo. La comunità locale e la famiglia sono in lutto, mentre la Procura di Salerno ha avviato un’indagine su cinque persone per reato colposo.

Il pubblico ministero Giuseppe Borrelli e il sostituto Alessandro De Vico stanno esaminando ogni dettaglio per chiarire come sia potuta accadere questa situazione. I cani, di proprietà di amici della famiglia residenti nella stessa palazzina, avrebbero attaccato il bambino all’improvviso. Non è ancora chiaro se Francesco fosse in braccio alla madre o a uno degli zii al momento della vicenda, entrambi i quali hanno subito lievi danni nel disperato tentativo di salvare il piccolo.

Secondo la zia del bambino, i cani erano confinati in una stanza prima dell’episodio. La donna suggerisce che l’attacco potrebbe essere stato provocato dalla non familiarità dei cani con il bambino. “Forse i cani hanno pensato che il bambino fosse pericoloso“, ha speculato, indicando che l’evento potrebbe essere stato scatenato da un’improvvisa esposizione del piccolo agli animali.

Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha proclamato il lutto cittadino, sollecitando una maggiore attenzione nella gestione di animali. In risposta a questa vicenda, gli Animalisti Italiani hanno rinnovato la loro richiesta di regolamenti più severi per la detenzione di certi tipi di cani, inclusa l’introduzione di un “patentino” per le razze considerate più pericolose.

Gli indagati, tra cui i proprietari dei cani, gli zii e la madre del piccolo Francesco, sono sospettati di omessa custodia. Si prevedono ulteriori sviluppi man mano che le indagini procedono e l’autopsia, fissata per oggi, chiarirà ulteriori dettagli sulla causa esatta del decesso del bambino.

La triste storia di Francesco Pio rilancia un urgente appello per una maggiore consapevolezza e regolamentazione nella detenzione di animali potenzialmente pericolosi. La comunità di Eboli cerca risposte e sicurezza per evitare che simili situazioni si ripetano.

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