Dopo una seduta fiume, la commissione disciplinare provinciale dei medici di Pesaro ha deciso di sospendere il dottor Massimiliano Mecozzi – il medico omeopata che curò con metodi naturali una gravissima otite di un bimbo di 7 anni – dall’esercizio della professione per sei mesi, e con effetto immediato.
I componenti della commissione disciplinare medica hanno dovuto decidere su due contestazioni principali: non aver assicurato al piccolo le cure più giuste per la sua guarigione – cioè quella di somministrare antibiotici stante la gravità della patologia in atto – e di non aver rappresentato adeguatamente ai genitori del piccolo i rischi e la grave situazioni in cui versava il piccolo.
I fatti contestati dall’ordine dei medici al dottor Mecozzi risalgono al maggio scorso, quando al piccolo Francesco Bonifazi veniva di fatto negata la possibilità di curarsi con degli antibiotici, che gli avrebbero salvato la vita. Il dottor Mecozzi era tanto sicuro della sua diagnosi che vietò, nonostante la febbre altissima, perfino ai medici del 118, di somministrare al piccolo una dose minima di paracetamolo.
La situazione del piccolo peggiorò rapidamente, al punto di determinarne il decesso nel giro di poche ore. All’indomani della morte del piccolo, i genitori puntarono subito il dito contro il medico, che – stando a quanto da loro riferito – li avrebbe “minacciati” se non avessero fatto come diceva lui.
Ed è per questo suo comportamento, e per le indicazioni mediche completamente sbagliate, che il dottor Mecozzi è attualmente indagato dalla Procura di Pesaro per omicidio colposo. Anche se il procedimento nelle aule di Tribunale non si è concluso, sembra esserlo invece per l’ordine dei medici di Pesaro che ha voluto infliggere una pena – sospensione di sei mesi – per molti considerata a dir poco risibile e per niente comparabile al danno fatto. E, come sempre accade in questi casi, il web insorge.