Un episodio di rilievo ha turbato la comunità di Benevento durante le festività di Ferragosto. Un uomo di 53 anni, alla sua prima esperienza detentiva, si è tolto la vita dopo soli quattro giorni di permanenza nel penitenziario locale, dove era entrato l’11 agosto. La notizia è stata resa pubblica dai Radicali Italiani, che hanno subito colto l’occasione per sollecitare il governo su misure alternative alla detenzione, soprattutto per i casi meno gravi.
L’uomo, che non aveva precedenti esperienze in penitenziario, si trovava in un contesto del tutto nuovo, dovendo confrontarsi con le regole e le dinamiche della vita penitenziaria. La brevità del suo soggiorno e la mancanza di familiarità con l’ambiente possono aver accentuato il senso di isolamento e di disagio. L’episodio mette in luce, ancora una volta, la necessità di strategie che accompagnino i detenuti, soprattutto coloro che affrontano la detenzione per la prima volta, con supporti psicologici e percorsi mirati al reinserimento sociale.
I Radicali Italiani, tramite una nota ufficiale, hanno richiamato l’attenzione delle istituzioni: «Come ha ricordato il garante campano Samuele Ciambriello, ogni suicidio rappresenta un fallimento per il sistema giudiziario e politico: una politica che ignora le fragilità dei cittadini e rinuncia a reali prospettive di reinserimento». Filippo Blengino, segretario nazionale, e Bruno Gambardella, presidente, insieme a Stefano Orlacchio e Paolo Cavallo del Comitato dei Radicali Italiani, hanno sottolineato che la sicurezza non può basarsi solo sulla detenzione, ma richiede soluzioni più lungimiranti, che comprendano pene alternative per casi meno gravi.
L’appello dei Radicali si rivolge direttamente al ministro della Giustizia e alla premier, sollecitando interventi concreti per migliorare le condizioni dei penitensiari e la gestione dei detenuti. Secondo l’associazione, la detenzione dovrebbe essere riservata solo ai casi più gravi, mentre per gli altri si potrebbero prevedere strumenti come lavori di pubblica utilità, misure restrittive a domicilio o programmi di reinserimento sociale. L’episodio di Benevento accende nuovamente il dibattito sulle condizioni delle strutture penitenziarie italiane e sull’efficacia di un sistema che, secondo i Radicali, troppo spesso non riesce a fornire supporto adeguato né a operatori né a chi entra in penitenziario.
Il tema della prevenzione e dell’accompagnamento dei detenuti, soprattutto dei neofiti, diventa cruciale per evitare che situazioni di fragilità sfocino in eventi al limite.