Maria Ciro, una bambina di 11 anni di Palermo, è deceduta lo scorso 26 luglio dopo essere stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Buccheri La Ferla. La piccola, affetta da una forma grave di encefalite che l’aveva resa tetraplegica, era stata portata in ospedale dalla madre e dal suo compagno. Nonostante gli sforzi del personale medico, Maria non è sopravvissuta.
A rendere la vicenda ancora più complessa e delicata sono alcuni particolari emersi: i vestiti della bambina erano impregnati di benzina e sul suo collo sono stati rilevati dei segni, elementi che hanno spinto la Squadra Mobile di Palermo a indagare con attenzione. Al momento, la Procura del capoluogo ha aperto un fascicolo di atti non costituenti reato, escludendo l’ipotesi di un evento doloso. Tuttavia, l’autopsia disposta sulle spoglie della bambina sarà fondamentale per chiarire le cause precise della morte e fare luce su alcuni aspetti ancora oscuri.
Maria, infatti, soffriva anche di epilessia resistente ai farmaci, un quadro clinico che potrebbe aver contribuito all’esito fatale, ma gli investigatori non escludono l’eventualità che la piccola possa aver ingerito per errore benzina, probabilmente somministrata da uno dei fratellini minori. Le persone più vicine a Maria sono state ascoltate con attenzione. La madre, una donna di 31 anni con altri quattro figli minorenni, il nuovo compagno, che non era presente al momento del malore della bambina, e il padre naturale che vive in un’altra abitazione, sono stati interrogati dalla polizia per diverse ore.
La donna ha raccontato di aver tentato, inutilmente, di soccorrere la figlia quando questa ha avuto una crisi nella loro abitazione, situata in un quartiere nei pressi della stazione centrale di Palermo, una zona caratterizzata da difficoltà sociali e condizioni di vita complesse. I segni riscontrati sul collo di Maria, secondo gli investigatori, non sembrerebbero essere il risultato di una situazione violenta, ma piuttosto la conseguenza di un tentativo poco esperto di soccorrerla.
La presenza di benzina sui vestiti, invece, rimane un elemento di grande attenzione: una bottiglietta contenente il liquido è stata trovata e posta sotto sequestro nell’abitazione della famiglia. Le dinamiche esatte che hanno portato alla contaminazione dei vestiti con la sostanza saranno oggetto di approfondimento nei prossimi giorni. In risposta alla situazione complessa in cui si è venuta a trovare la famiglia, la Procura dei Minori ha disposto l’affidamento urgente dei fratellini di Maria a una casa famiglia, mentre l’abitazione è stata posta sotto sequestro per consentire le necessarie indagini.
A supporto di questi provvedimenti si è attivato il Pronto Intervento Sociale (PrInS) del Comune di Palermo, un servizio attivo 24 ore su 24, pensato proprio per rispondere a emergenze sociali che richiedono interventi rapidi e coordinati tra enti, sanitari e forze dell’ordine. Gli assistenti sociali, insieme all’equipe dedicata, hanno così garantito la presa in carico dei minori in un ambiente protetto e adeguato.