Un video di sorveglianza ha ripreso gli ultimi attimi di vita di Alessandro Indurre, il parcheggiatore abusivo 40enne coinvolto in un grave episodio verificatosi il 30 agosto a Catania, nei pressi del supermercato Lidl di corso Sicilia.
Le immagini mostrano una lite tra Indurre e un 37enne di origine etiope, Habtom Hailu, che successivamente è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi. La registrazione del sistema di videosorveglianza cattura i momenti concitati della discussione tra i due uomini.
Durante la lite, Hailu avrebbe estratto un oggetto contundente, colpendo Indurre all’addome. Il video documenta come il 40enne tenti di muoversi per allontanarsi, ma poco dopo si accascia, mentre le persone presenti scappano dalla zona in preda al panico. Sul posto interviene immediatamente il personale sanitario del 118, che provvede al trasporto di Indurre al pronto soccorso del Policlinico universitario, dove le sue condizioni risultano critiche.
Il comportamento di Hailu subito dopo l’accaduto ha accelerato l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo fugge rapidamente dal luogo della lite, ma le indagini e la collaborazione tra le pattuglie locali consentono di rintracciarlo poche ore più tardi. Una pattuglia di carabinieri nota un uomo con le mani sporche, intento a lavarsi in una fontanella pubblica di via Aretusea.
Gli agenti procedono al fermo e, con l’aiuto della squadra mobile, lo conducono alla stazione di Piazza Dante. Qui Hailu confessa quanto accaduto, permettendo agli inquirenti di acquisire elementi fondamentali per la chiusura del caso. Il video di sorveglianza è diventato un elemento chiave per ricostruire la dinamica dell’episodio e per comprendere la sequenza degli eventi che hanno portato al tragico epilogo.
La fuga e il ritrovamento dell’indagato sottolineano l’efficacia del coordinamento tra le varie unità operative impegnate nelle indagini, evidenziando come la tempestività degli interventi possa risultare determinante in situazioni critiche. Le autorità stanno proseguendo gli accertamenti, anche per rintracciare eventuali testimoni e valutare ulteriori dettagli riguardanti la lite e le circostanze in cui si è verificata. La vicenda ha suscitato forte attenzione nella comunità locale, che si interroga sulla gestione degli spazi pubblici e sulle tensioni legate alle attività di parcheggio abusivo.