Castrezzato, bambino di 4 anni cade in piscina e muore: si era allontanato dai genitori per pochi istanti

Un bambino di 4 anni è morto dopo essere caduto in piscina in un parco acquatico a Castrezzato: sfuggito per un attimo al controllo dei genitori, è stato soccorso e trasportato in elicottero, ma le sue condizioni erano troppo gravi.

Castrezzato, bambino di 4 anni cade in piscina e muore: si era allontanato dai genitori per pochi istanti

 Una giornata estiva, il desiderio di svago in famiglia, e poi l’imprevisto: quanto accaduto nel pomeriggio del 21 giugno al parco acquaticoTintarella di Luna” di Castrezzato, in provincia di Brescia, ha sconvolto un’intera comunità.

Un bambino di appena 4 anni, originario di Rovato, ha perso la vita dopo essere caduto accidentalmente in una delle piscine della struttura. Era arrivato lì con i genitori, in cerca di qualche ora di relax, ma a un certo punto ha perso il contatto visivo con mamma e papà. Quei pochi secondi sono bastati perché si avvicinasse da solo al bordo vasca, dove è poi scivolato in acqua senza che nessuno se ne accorgesse in tempo. 

Nonostante l’intervento tempestivo dei bagnini e del personale medico dell’Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu), le condizioni del piccolo sono apparse subito molto critiche. Dopo le prime manovre di rianimazione sul posto, è stato trasferito d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è stato ricoverato in Rianimazione pediatrica.

Per ore i medici hanno provato a stabilizzarlo, ma il cuore del bimbo si è fermato poco dopo l’arrivo in ospedale. Il decesso è stato confermato in serata, lasciando sgomenti i genitori, i presenti e l’intero staff della struttura. I Carabinieri della stazione di Castrezzato, coordinati dalla Procura, hanno avviato accertamenti per ricostruire nei dettagli l’accaduto. In particolare, le autorità stanno analizzando quanto tempo sia trascorso tra la caduta del bambino in acqua e l’intervento dei soccorritori, oltre a verificare eventuali responsabilità sulla sorveglianza in vasca.

Non è ancora chiaro se la piscina fosse tra quelle destinate ai bambini, né se il piccolo si trovasse in una zona particolarmente profonda. La vicenda riapre con forza il dibattito sulla sicurezza nei parchi acquatici e, più in generale, nei luoghi frequentati dalle famiglie durante l’estate. Basta un attimo di disattenzione perché situazioni potenzialmente pericolose si trasformino in eventi irreparabili. I bambini, per loro natura curiosi e imprevedibili, richiedono sorveglianza continua, soprattutto in ambienti con acqua.

L’episodio dimostra quanto sia fondamentale non solo la presenza di personale formato, ma anche l’applicazione rigida di protocolli di sicurezza e informazione costante alle famiglie. 

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