Abruzzo, nel 2023 tasso decessi sul lavoro superiore del 25% rispetto alla media nazionale

Secondo quanto riportato dall'Osservatorio per la sicurezza Vega Engineering, solo tre regioni italiane si sono classificate come "zona bianca", mentre il resto del Paese continua a lottare con una situazione sempre più emergenziale.

Abruzzo, nel 2023 tasso decessi sul lavoro superiore del 25% rispetto alla media nazionale

Nel 2023 l’Abruzzo ha tristemente consolidato la sua reputazione come una delle regioni più colpite dai decessi sul lavoro. Con un tasso di sinistri mortali che supera di oltre il 25% la media nazionale, la regione è stata classificata come “zona rossa“, insieme ad altre come Umbria, Basilicata, Molise, Campania e Calabria. Solo tre regioni hanno mantenuto lo status di “zona bianca” per la sicurezza sul lavoro: Lazio, Toscana e Valle d’Aosta.

A riferire questi dati allarmanti è stato l’Osservatorio per la sicurezza Vega Engineering, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro il 28 aprile. L’osservatorio ha sottolineato che la situazione rappresenta ormai un’emergenza nazionale, con un tasso di incidenza medio di 34,6 decessi sul lavoro ogni milione di lavoratori nell’Abruzzo.

Altre regioni come la Sicilia e l’Emilia-Romagna sono state classificate come “zona arancione”, mentre altre ancora si trovano in “zona gialla”. Ciò che preoccupa ulteriormente è l’emergenza nell’emergenza relativa ai lavoratori stranieri, che hanno un rischio di infortunio dove c’e il decesso più che doppio rispetto ai lavoratori italiani.

Nonostante un calo del 16,1% nelle denunce di infortunio rispetto al 2022, l’osservatorio ha chiarito che questo decremento è dovuto principalmente alla fine dell’emergenza COVID, che aveva inflazionato i dati l’anno precedente. Il presidente dell’osservatorio, Mauro Rosato, ha sottolineato l’urgenza di affrontare la disgrazia dei decessi sul lavoro e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di applicare in modo più capillare le normative esistenti per la prevenzione degli infortuni.

Ha anche evidenziato la necessità di una formazione diffusa e di ispezioni più rigorose per garantire la sicurezza dei lavoratori. Rosato ha infine espresso la speranza che i dati e le analisi dell’osservatorio possano essere utilizzati come strumento per promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro e per mettere fine alle disgrazie dei decessi sul lavoro che continua a ripetersi anno dopo anno.

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