A Mondragone, dietro la zona rossa, gli schiavi bulgari. Uno dei leader della protesta: Salvini è uno sciacallo

A Mondragone nei palazzi ex Cirio, un prete racconta le solite storie di caporalato e sfruttamento nel silenzio delle istituzioni. La testimonianza di un manifestante: i centri sociali non c'entrano, e Salvini specula sul Sud

A Mondragone, dietro la zona rossa, gli schiavi bulgari. Uno dei leader della protesta: Salvini è uno sciacallo

Dopo le contestazioni a Matteo Salvini, costretto ad interrompere il comizio di Mondragone in provincia di Caserta, alcuni mass media, e soprattutto il leader leghista, hanno dipinto i protagonisti delle proteste come violenti e facinorosi. Lo stesso Salvini ha calcato la mano definendoli “figli di papà dei centri sociali” o “al servizio della camorra”

Salvini era giunto a Mondragone, sulla scia del focolaio Covid-19 individuato nella cittadina, in condomini popolari abitati prevalentemente da cittadini bulgari, lavoratori stagionali dell’agricoltura locale. La decisone di isolare l’area, istituendo una zona rossa, ha creato tensioni tra la comunità bulgara e quella italiana. Da qui l’intervento dell’esercito, per sorvegliare gli accessi.

Ora, per non farci mancare nulla, tra gli atti allegati all’ordinanza, con la quale il sindaco Virgilio Pacifico dispone l’obbligo di isolamento domiciliare per le persone risultate positive al tampone, è stato infatti pubblicato l’elenco completo di 18 persone contagiate, con i dati personali, inclusi indirizzo e telefono. Una clamorosa violazione della privacy e, anche se gli elenchi sono stati rimossi, hanno fatto in tempo a circolare sul web, visualizzati da migliaia di persone.

Per comprendere meglio l’intera vicenda, bisogna partire da lontano: il lockdown (sacrosanto) impedisce ai braccianti la possibilità di ogni guadagno ancorché misero ed in nero. Identità Insorgenti, sito web di informazione radicato nel territorio campano, ha raccolto interessanti testimonianze tra i palazzi ex Cirio, l’area dove è stata istituita la zona rossa. Un sacerdote parla di caporalato che a quanto pare non è svanito dopo la sanatoria, e di affitti esorbitanti, pretesi dai proprietari italiani. A tutto ciò un ulteriore difficoltà di integrazione di persone abituate a vivere in clan. Una polveriera sottovalutata, in ragione della quale diversi mondragonesi non hanno gradito le passerelle dei politici quando ormai è esplosa.

Gigi Lista, noto blogger campano, protagonista delle contestazioni contro Salvini, scrive di essere stanco delle strumentalizzazioni fatte dalla stampa. Mondragone non è solo criminalità o speculazione edilizia: ci sono brave persone che amano la propria terra e la vogliono difendere. “Un cittadino ha il diritto e, in molti casi, il dovere di gridare il proprio dissenso: soprattutto contestando chi specula sulla nostra terra”. Il blogger definisce Salvini uno sciacallo che per anni ha ingiuriato il Sud: “Non bisogna appartenere a nessun centro sociale (ed infatti io non appartengo ad alcun centro sociale) per scendere in piazza, in strada, e gridare a gran voce che questa terra è nostra e che gli speculatori non sono graditi”.

In merito alla violenza contestata ai manifestanti, Gigi respinge le accuse al mittente, affermando che sono state rispettate le norme di distanziamento e che le uniche loro armi sono state gli striscioni e i cori. “Non c’è stata dall’altra parte lo stesso rispetto e questo va sottolineato: sono partite cinque cariche da parte delle forze dell’ordine”

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