Napoli: la mamma di Vincenzo denuncia Chiesa e quartiere di averli lasciati soli

La mamma di Vincenzo, il ragazzo seviziato con un compressore denuncia che il quartiere, la chiesa e le associazioni li hanno lasciati soli. La donna pubblica una lettera sul suo profilo Fb

Napoli: la mamma di Vincenzo denuncia Chiesa e quartiere di averli lasciati soli

La mamma di Vincenzo, il bambino di Pianura che rischiò di morire per aver subito sevizie con un compressore, ha lanciato un’accusa pubblica riferita soprattutto al quartiere dove abita la famiglia e alla Chiesa per averli abbandonati. Stefania Romano, questo il nome della mamma del ragazzino, ha denunciato infatti di essere stati lasciati soli da coloro che avevano il dovere di sostenerli e aiutarli, non economicamente, ma con una garanzia di solidarietà che invece la famiglia non ha riscontrato. 

Sul suo profilo fb la donna ha pubblicato una lettera in cui rende note le sue motivazioni per le lamentele. Ecco parte della lettera pubblicata dalla donna“Il 2014 per la mia famiglia ma soprattutto per mio figlio, Vincenzo (per ricordare ,mio figlio stava per essere ammazzato “per gioco come lo definiscono quei delinquenti” con un tubo di aria compressa presso un autolavaggio sito a Pianura (quartiere di Napoli), è stato un anno terribile, difficile da dimenticare, anche perché Vincenzo dovrà ritornare in ospedale per la ricostruzione del colon, ma soprattutto per abbandonare definitivamente quella borsetta che tutt’oggi è ancora insieme a lui”.

La donna continua porgendo i suoi ringraziamenti a tutti coloro che le sono stati vicini,in particolar modo l’equipe dell’ospedale San Paolo e ai familiari che li hanno sostenuti, oltre a qualche funzionario pubblico e alcune associazioni che all’inizio si sono mostrati solidali. E continua con un rimprovero rivolto al quartiere dove vive: “Dal mio quartiere mi sarei aspettata più solidarietà ,ma soprattutto dalle associazione territoriali e dalla chiesa , e quando dico solidarietà non parlo in termini economici che in determinate circostanze non contano sicuramente più della vita di un bambino, la stessa che ho ricevuto invece dal resto dell’ Italia, sia persone fisich , associazioni e istituzioni.”

La donna è profondamente addolorata per quanto è successo al figlio Vincenzo e augura a tutti di non avere mai un’esperienza simile, perché come ha definito la donna, hanno attraversato il cosiddetto “inferno sulla terra”. La donna e l’intera famiglia sta ancora vivendo il dramma di Vincenzo, che ancora non si è completamente ripreso da quella brutta esperienza, e passerà ancora del tempo tra ospedali e interventi per riuscire ad esserne fuori.

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