Maestro di difesa personale perde la vita sull’Aurelia a Natale

Giuliano Falcioni, 49 anni, istruttore di kickboxing e autodifesa, ha perso la vita il giorno di Natale mentre si recava dai genitori, lasciando un segno profondo nella comunità sportiva romana.

Maestro di difesa personale perde la vita sull’Aurelia a Natale

Giuliano Falcioni ha perso la vita la mattina del 25 dicembre lungo la via Aurelia, mentre si stava recando dai genitori per trascorrere con loro il giorno di Natale. Aveva 49 anni ed era molto conosciuto tra Cerveteri, Ladispoli e l’area romana non solo come appassionato motociclista, ma soprattutto come maestro di difesa personale e istruttore di kickboxing, ruolo che negli anni gli aveva permesso di costruire un legame profondo con allievi, colleghi e istituzioni locali.

Il fatto è avvenuto intorno alle 10.30, all’altezza del chilometro 12.870 della statale Aurelia, in direzione Roma. Falcioni viaggiava in sella alla sua moto quando, per cause ancora in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo andando a finire contro il guardrail. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale del Gruppo Aurelio per i rilievi e i sanitari del 118, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. ù

La circolazione è stata temporaneamente deviata per consentire le operazioni di messa in sicurezza del tratto stradale. Originario di Cerveteri, Giuliano Falcioni era una figura molto stimata nel mondo sportivo locale. Da anni insegnava kickboxing e tecniche di autodifesa, discipline che per lui non rappresentavano solo un’attività fisica, ma un vero strumento di crescita personale.

Nei suoi corsi trasmetteva valori come il rispetto, l’autocontrollo e la consapevolezza di sé, elementi che considerava fondamentali tanto quanto la preparazione tecnica. Questo approccio gli aveva permesso di diventare un punto di riferimento per molti, in particolare per giovani e donne che si avvicinavano alla difesa personale con l’obiettivo di sentirsi più sicuri nella vita quotidiana. Accanto all’attività in palestra, Falcioni era impegnato anche sul piano sociale.

Aveva partecipato a progetti dedicati all’autodifesa femminile e a iniziative rivolte a persone con difficoltà motorie, collaborando con associazioni e realtà del territorio. Il suo impegno era riconosciuto anche dalle amministrazioni locali, che in più occasioni avevano sostenuto o patrocinato le attività formative da lui promosse. La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente, suscitando un profondo dispiacere nella comunità. Numerosi messaggi di ricordo sono arrivati da allievi, amici e colleghi, che lo descrivono come una persona generosa, sempre disponibile e capace di motivare chiunque avesse di fronte.

Molti hanno ricordato la sua passione per l’insegnamento e la capacità di creare un ambiente inclusivo, dove lo sport diventava un mezzo per rafforzare l’autostima e il senso di appartenenza. Giuliano Falcioni stava semplicemente andando a festeggiare il Natale con la propria famiglia, un gesto quotidiano che rende ancora più amaro l’epilogo della sua storia. Resta il segno lasciato dal suo lavoro e dal suo esempio umano, che continuerà a vivere nelle persone che hanno condiviso con lui un percorso di crescita, dentro e fuori dalla palestra.

Continua a leggere su Fidelity News