Un elicottero da lavoro impegnato nei cantieri di messa in sicurezza dopo una frana è precipitato questa mattina a Lanzada, in Valmalenco, ma le tre persone a bordo sono state tratte in salvo e non risultano in pericolo di vita. L’episodio è avvenuto intorno alle 8.35 di giovedì 4 dicembre 2025 in località Le Prese, nel territorio comunale di Lanzada, in alta Valmalenco, in un’area montana particolarmente impervia al confine con la Svizzera.
L’elicottero, un velivolo privato impegnato in lavori in quota legati al ripristino delle condizioni di sicurezza dopo una recente frana, stava effettuando un volo di ricognizione sopra il versante già interessato da smottamenti nelle scorse settimane. Secondo le prime ricostruzioni, durante una manovra a bassa quota il mezzo avrebbe urtato uno sperone o costone di roccia, perdendo rapidamente il controllo.
L’impatto ha provocato quello che i soccorritori definiscono un “atterraggio pesante”: l’elicottero è andato praticamente distrutto, ma la cellula ha comunque garantito una protezione sufficiente a evitare conseguenze tragiche per gli occupanti. A bordo c’erano tre persone: il pilota e due operai tecnici impegnati nelle operazioni di monitoraggio e messa in sicurezza dell’area colpita dalla frana dell’11–12 novembre in Valmalenco.
Si tratta di personale specializzato che da giorni sorvolava la zona per verificare la stabilità dei versanti e lo stato delle infrastrutture viarie danneggiate dal movimento franoso. Gli occupanti sono stati estratti vivi dalla carcassa del velivolo e affidati alle cure del personale sanitario del 118 e dell’Areu, intervenuti anche con un elicottero di soccorso.
Le prime informazioni parlano di contusi, ma non in condizioni gravissime, un esito che i vigili del fuoco e i soccorritori definiscono quasi miracoloso alla luce delle condizioni del mezzo e della zona in cui è avvenuto l’impatto. Le operazioni di soccorso sono state rese subito complesse dalla conformazione del territorio: la località Le Prese è incastonata in un tratto di valle stretto, con pareti rocciose ripide e residui instabili legati alla frana delle scorse settimane.
Sul posto sono intervenute più squadre del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Sondrio, i volontari di Chiesa Valmalenco, tecnici del Soccorso alpino, diverse ambulanze, un’auto medica e le forze dell’ordine per la messa in sicurezza dell’area.La zona è la stessa in cui, a novembre, massi e detriti avevano interrotto la viabilità verso le frazioni in quota, imponendo interventi urgenti di consolidamento e monitoraggio anche con l’impiego di elicotteri e droni.
Proprio in questo contesto di lavori di ripristino e controllo ravvicinato dei versanti si inserisce il volo del velivolo precipitato, che stava svolgendo una missione tecnica quando ha urtato la roccia. La dinamica esatta del sinistro sarà ora ricostruita dagli inquirenti e dagli organismi preposti alla sicurezza del volo, che dovranno capire se l’urto contro la parete rocciosa sia stato causato da un errore umano, da una improvvisa turbolenza in prossimità del versante o da eventuali problemi tecnici del mezzo. Le condizioni meteo del momento, la complessità del teatro operativo e la necessità di volare molto vicino alle pareti per ispezionare i punti più critici della frana saranno elementi centrali delle analisi. L’incidente di Lanzada riporta l’attenzione sui rischi che accompagnano i voli operativi in montagna, soprattutto quando sono legati a scenari post-frana, con terreni instabili e spazi di manovra ridotti. La distruzione del velivolo, a fronte di tre passeggeri miracolosamente salvi, evidenzia al tempo stesso la pericolosità di queste missioni e l’efficacia delle procedure di emergenza adottate dal pilota nel tentativo di controllare l’impatto e salvare le persone a bordo.