Rischia di abbattersi una vera e propria spada di Damocle sull’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Come sappiamo la stessa è indagata nell’ambito del procedimento penale attivo presso la Procura della Repubblica di Milano che la vede sotto inchiesta per truffa aggravata circa la vicenda del Pandoro Gate e delle uova di Pasqua. Oggi 25 Novembre, Ferragni accompagnata dai suoi legali è comparsa in aula a Milano dove ha reso dichiarazioni spontanee ai magistrati.
Ferragni ha dichiarato di aver agito sempre in buona fede senza voler ingannare i consumatori. Durante la loro requisitoria i pm hanno chiesto anche un anno per Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID, e un anno e 8 mesi per Fabio Damato, ex braccio destro di Ferragni. Anche per loro si configura il reato di truffa aggravata. Al termine della requisitoria il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pubblico ministero Cristian Barilli per Ferragni hanno chiesto una pena che prevede la reclusione ad un anno e otto mesi valutando anche l’eventuale sconto di un terzo della pena se lei dovesse scegliere in caso di condanna il rito abbreviato.
Chiara Ferragni: “Sempre agito in buona fede”
Chiara Ferragni nel corso dell’udienza tenutasi appunto nella mattinata di oggi 25 Novembre ha affermato che oltre all’aver agito in buona fede “nessuno di noi ha mai lucrato”. La pensa invece diversamente la Procura secondo la quale le campagne pubblicitarie che riguardavano la promozione del Pandoro Pink Christmas e le uova di Pasqua “Sosteniamo i Bambini delle Fate” Dolci Preziosi sarebbero state ingannevoli.
Nonostate l’azienda avesse già versato in beneficenza circa 50mila euro a favore dell’ospedale a cui erano destinati i fondi, Ferragni in quell’occasione otteneva ingiusti profitti per circa 2,2 milioni di euro. I consumatori, spiegano dalla Procura, sarebbero stati indotti a credere che acquistando i panettoni o le uova di Pasqua avrebbero contribuito alla beneficenza a favore dei bambini con gravissime patologie.
Chiara Ferragni è difesa dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. La sentenza che potrebbe essere quella definitiva è prevista per il prossimo 14 Gennaio 2026. Ricordiamo che i casi per cui Ferragni è sotto indagine risalgono al 2021 e 2022. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano. Chiara Ferragni in prima battuta era stata condannata a pagare una saltissima multa dall’Antitrust per oltre 1milione di euro.