Torino, tensione all’aeroporto di Caselle: corteo pro Palestina respinto con idranti e fumogeni

Un corteo pro Palestina ha cercato di raggiungere l’aeroporto di Torino Caselle, ma la polizia lo ha respinto con idranti e fumogeni: momenti di tensione, due agenti e dieci manifestanti contusi.

Torino, tensione all’aeroporto di Caselle: corteo pro Palestina respinto con idranti e fumogeni

Un tentativo di bloccare l’aeroporto di Torino Caselle da parte di un gruppo di manifestanti pro Palestina si è concluso con momenti di forte tensione. La polizia è intervenuta con idranti e fumogeni per impedire che la protesta raggiungesse le piste di decollo, riuscendo a contenere la situazione ma con un bilancio di feriti tra le forze dell’ordine e tra gli stessi manifestanti. Il corteo si è mosso con l’obiettivo dichiarato di raggiungere l’aeroporto Sandro Pertini di Torino Caselle, distante circa quindici chilometri dal centro città.

Una parte dei manifestanti ha cercato di avvicinarsi alle recinzioni dello scalo, in particolare nella zona del cimitero di Caselle, puntando a rendere visibile la protesta fino a bordo pista. Prima del confronto con le forze dell’ordine, i partecipanti hanno chiesto di poter proseguire il cammino, appellandosi all’“umanità” degli agenti. La situazione, però, è rapidamente degenerata. Secondo le ricostruzioni, i manifestanti hanno iniziato a lanciare oggetti di vario tipo, dalle bottiglie di vetro ai sassi, passando per torce, fumogeni e petardi.

Alcuni agenti sarebbero stati colpiti anche con aste di bandiere utilizzate durante il corteo. La polizia ha risposto bloccando l’avanzata e utilizzando idranti e lacrimogeni per disperdere i partecipanti. Nonostante la pressione del gruppo, le forze dell’ordine hanno impedito che la manifestazione potesse arrivare effettivamente alla pista dell’aeroporto, salvaguardando così la sicurezza dello scalo. Una parte del corteo ha scelto di arretrare, annunciando però l’intenzione di tentare nuovamente di raggiungere Caselle da percorsi alternativi. Nel frattempo, un centinaio di persone in bicicletta è riuscito a immettersi sulla superstrada che conduce allo scalo, paralizzando per alcuni tratti la circolazione.

L’episodio ha confermato la determinazione dei partecipanti a mantenere alta la pressione mediatica e politica attraverso azioni di forte visibilità. Nel bilancio della giornata si contano due agenti di polizia contusi, con conseguenti cure mediche. Dal lato dei manifestanti, sono stati segnalati dieci contusi, assistiti direttamente in un presidio sanitario autogestito predisposto dallo stesso corteo.

Qui sono stati forniti acqua, disinfettanti e ghiaccio per trattare le conseguenze dei momenti più tesi. La questura di Torino sta valutando eventuali provvedimenti per gli episodi avvenuti, con l’obiettivo di ricostruire responsabilità individuali e dinamiche precise. Resta il nodo della sicurezza dello scalo, che in questi giorni è stato considerato un obiettivo sensibile in relazione alle manifestazioni pro Palestina. 

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