Turista di 22 anni importunata in spiaggia: vigilante condannato a sei anni e mezzo

Un vigilante di 54 anni è stato condannato a sei anni e mezzo per vessazioni nei confronti di una turista di 22 anni a Rimini, dopo che la giovane lo aveva riconosciuto come responsabile dell’episodio avvenuto mentre dormiva sulla spiaggia.

Turista di 22 anni importunata in spiaggia: vigilante condannato a sei anni e mezzo

Una vicenda che ha suscitato attenzione sulla Riviera Adriatica si è conclusa con la sentenza del Tribunale collegiale di Rimini. Un uomo di 54 anni, addetto alla vigilanza in una spiaggia della zona, è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione per molestie nei confronti di una giovane turista milanese di 22 anni.

La corte, presieduta dalla giudice Adriana Cosenza, ha accolto le richieste del pubblico ministero, seppur leggermente inferiori ai sei anni e otto mesi inizialmente chiesti. La difesa, seguita dall’avvocato Glenda Gori del Foro di Rimini, ha partecipato all’intero iter giudiziario fino alla sentenza. I fatti risalgono ad agosto 2021, quando la giovane si trovava in vacanza a Cattolica con un’amica.

Nei giorni precedenti avevano trascorso alcune serate in locali della zona e, dopo aver bevuto qualche drink, si erano recate in spiaggia per riposare sui lettini. La turista si era addormentata e, al risveglio nelle prime ore del mattino, si era trovata in compagnia dell’uomo. Subito dopo, confidandosi con l’amica, la ragazza si era recata dai Carabinieri per denunciare l’accaduto. Gli accertamenti medici effettuati in pronto soccorso hanno confermato quanto raccontato dalla giovane.

Nei giorni successivi, tornando in spiaggia, la vittima ha riconosciuto il 54enne come uno degli addetti alla sicurezza, permettendo agli investigatori di identificarlo con precisione. Le indagini dei Carabinieri hanno raccolto le prove necessarie a sostenere la posizione dell’accusa in tribunale, portando alla condanna dell’uomo.

Il processo ha permesso di chiarire nei dettagli la dinamica dei fatti, evidenziando come la giovane fosse rimasta sola e in una situazione delicata che avrebbe richiesto maggiore attenzione da parte del personale di sorveglianza. La sentenza del tribunale rappresenta un passo importante nel garantire giustizia e tutela per le persone coinvolte, sottolineando il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario nella gestione di episodi delicati.

Il caso ha avuto ampia risonanza anche per l’età della vittima e per il contesto vacanziero in cui è avvenuto, evidenziando l’importanza di prevenire situazioni rischiose e di formare adeguatamente il personale di sicurezza nei luoghi pubblici. La condanna stabilisce un precedente sulla responsabilità di chi opera in ruoli di controllo e sorveglianza, ricordando quanto sia fondamentale mantenere sempre comportamenti corretti e rispettosi delle norme.

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