Scoperta con il cellulare nascosto: studentessa modello esclusa dall’esame di maturità

Una studentessa con ottimi risultati è stata esclusa dalla maturità per l’uso nascosto del cellulare: il TAR respinge il ricorso della famiglia e conferma la sanzione.

Scoperta con il cellulare nascosto: studentessa modello esclusa dall’esame di maturità

Una vicenda scolastica destinata a far discutere: una studentessa di un liceo umbro è stata esclusa dagli esami di maturità 2025 dopo essere stata sorpresa con un telefono cellulare acceso durante la prima prova scritta. Nonostante il curriculum brillante e un successivo ricorso presentato dai genitori, il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria ha respinto ogni giustificazione, confermando la legittimità della sanzione.

La ragazza, con una media dell’8,64 e 34 crediti formativi, era stata ammessa con riserva a sostenere le prove suppletive grazie a un decreto cautelare. Le aveva superate con esito positivo, ma ciò non è bastato a salvare l’anno scolastico: il TAR ha stabilito che dovrà ripetere il quinto anno. I fatti risalgono a giugno, quando durante la prima prova dell’esame di Stato, la studentessa è stata sorpresa con uno smartphone acceso, nascosto dopo averne consegnato un altro alla commissione.

Il comportamento è stato considerato una violazione grave del regolamento scolastico, che vieta tassativamente l’uso di dispositivi elettronici durante gli esami. La difesa ha cercato di giustificare l’accaduto presentando un certificato medico che attestava un disturbo d’ansia legato a un “rapporto simbiotico con la madre”. Secondo il medico, il contatto con la figura materna attraverso il cellulare sarebbe stato fondamentale per evitare attacchi di panico durante momenti di separazione.

Tuttavia, il TAR ha ritenuto la motivazione non sufficiente a giustificare l’infrazione, sottolineando che la scuola non era mai stata informata della situazione durante l’anno scolastico e che non era stato attivato alcun Piano Didattico Personalizzato. I giudici hanno ribadito l’importanza delle regole per garantire equità e trasparenza nelle valutazioni. La normativa prevede infatti l’esclusione anche solo per l’uso non autorizzato di un dispositivo elettronico, a prescindere dal contenuto o dall’effettiva incidenza sulla prova.

Inoltre, i medesimi giudici hanno chiarito che un curriculum eccellente non può diventare motivo di deroga alle regole condivise. L’avvocato della famiglia ha annunciato un possibile ricorso al Consiglio di Stato, ritenendo sproporzionata la sanzione e ravvisando presunti errori giuridici nella sentenza. Nel frattempo, la studentessa dovrà rientrare in classe a settembre, con l’obbligo di ripetere l’intero anno scolastico. Il Ministero dell’Istruzione, costituitosi in giudizio, ha sostenuto fermamente la posizione della commissione, ribadendo che l’ammissione alle prove suppletive non può annullare una violazione regolamentare di tale entità.

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