Una vicenda sconvolgente ha scosso nel profondo la comunità della Valtellina, consumandosi nella tarda serata di venerdì 1° agosto a Poggiridenti, un tranquillo comune in provincia di Sondrio. Emilia Nobili, 75 anni, ex insegnante molto stimata e conosciuta nella zona, è stata trovata priva di vita all’interno della sua abitazione.
A dare l’allarme sono stati alcuni vicini di casa, insospettiti e turbati da forti rumori e grida provenienti dall’appartamento della donna, poco dopo le 22. Sul luogo sono prontamente intervenute le forze dell’ordine, che hanno immediatamente avviato le indagini per comprendere cosa fosse realmente accaduto. Gli accertamenti si sono ben presto concentrati sul marito della donna, Mohamed Rebami, 65 anni, cittadino di origine marocchina già noto alle autorità per episodi pregressi legati a maltrattamenti familiari. In passato, l’uomo era stato arrestato e successivamente allontanato dalla casa in cui viveva con la moglie.
Tuttavia, circa un mese fa, Emilia aveva deciso di ritirare la denuncia e di concedergli una nuova possibilità, accogliendolo nuovamente tra le mura domestiche. Poche ore dopo il fatto, l’uomo è stato fermato per un controllo di routine da una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri di Lecco. In quell’occasione avrebbe confessato ai militari quanto avvenuto, fornendo indicazioni precise che hanno permesso di recuperare l’arma presumibilmente utilizzata, insieme agli abiti che indossava al momento dei fatti, abbandonati nei pressi dell’abitazione.
Grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e agli elementi raccolti nelle prime ore, i carabinieri del comando provinciale di Sondrio stanno riuscendo a ricostruire con maggior precisione le ultime ore di vita di Emilia Nobili.
Il movente del gesto, tuttavia, rimane al momento coperto dal massimo riserbo investigativo, mentre proseguono gli accertamenti per definire un quadro completo della vicenda. Emilia Nobili era una figura molto rispettata nella comunità: aveva insegnato Lettere in numerosi istituti scolastici locali e veniva ricordata da studenti e colleghi per la sua cultura, la gentilezza d’animo e la dedizione all’insegnamento. Dopo il pensionamento, si era ritirata a vita privata, dedicandosi con discrezione alla famiglia e alla lettura, sua grande passione. Il figlio, che non risiedeva più con i genitori, aveva più volte espresso forte preoccupazione per la decisione della madre di far rientrare in casa il marito.