La Sindone è quindi un falso medievale? Arriva altra conferma, "stesa su una scultura"

Potrebbe essere davvero un falso realizzato nel Medioevo la celebre Sindone conservata a Torino e che da sempre è ritenuto essere il sudario che ha avvolto il corpo di Gesù Cristo. Arriva altra conferma da uno studio del professor Cicero Moraes.

La Sindone è quindi un falso medievale? Arriva altra conferma, "stesa su una scultura"

Anche chi non è un fedele della religione cattolica cristiana conosce sicuramente o avrà sentito parlare almeno una volta in vita sua della Sindone di Torino. Si tratta del lenzuolo conservato appunto attualmente a Torino, nella cattedrale, che una volta ogni dieci anni viene esposto al pubblico durante le cosiddette ostensioni. Il lenzuolo nel corso dei secoli è diventato un catalizzatore di fedeli.

Sul telo si vede infatti l’immagine di un uomo che ha subito indicibili torture e che è deceduto molto probabilmente per crocifissione, una pratica adottata dagli antichi romani (ma non solo) per togliere di mezzo chi si macchiava di reati contro l’impero. E da sempre questo telo è ritenuto essere il sudario che avvolse il corpo di Gesù Cristo all’epoca della sua condanna e quindi dopo il suo decesso. Ma da sempre gli esperti sono divisi, c’è chi lo considera un telo autentico chi invece che il tutto sia un artefatto medievale. E un nuovo studio sembra andare in questa direzione.

Lo studio di Cicero Moraes

Da quanto si apprende dalla stampa internazionale, un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Archaeometry a firma del professor Cicero Moraes, già noto per aver ricostruito i volti di importanti personaggi famosi come Antonio da Padova e Francesco Petrarca, riferisce nuovi dettagli sulla Sindone. Dallo studio emergerebbe infatti che la stessa possa davvero essere una opera medievale.

“L’immagine sulla Sindone di Torino è più coerente con una matrice a bassorilievo. Una matrice del genere avrebbe potuto essere fatta di legno, pietra o metallo e pigmentata, o persino riscaldata, solo nelle aree di contatto, producendo l’impronta osservata” – ha spiegato alla stampa internazionale Moraes.

Per confermare le sue ipotesi Moraes ha utilizzato in laboratorio alcuni strumenti di simulazione 3D. Nel primo, un lenzuolo virtuale è stato drappeggiato sulla ricostruzione di un corpo umano, mentre nel secondo su una scultura in bassorilievo, e proprio questo secondo scenario ha rivelato la creazione di qualcosa di molto simile alla Sindone.

Molti esperti sono d’accordo sul fatto che la Sindone sia stata realizzata nel Medioevo come avevano dimostrato alcuni esami al radiocarbonio eseguiti sul tessuto, che hanno datato il lenzuolo tra il 1260 e il 1390. Andrea Nicolotti, professore di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino è d’accordo con la tesi di Moraes che però secondo lui non aggiunge nulla di nuovo a quello che si sa già sul telo di Torino, ovvero che l’immagine non si sarebbe potuta creare con il contatto con un corpo tridimensionale, quindi con una vera persona in carne e ossa. Ricordiamo che la stessa Chiesa non si è mai espressa ufficialmente circa il telo in questione e ha rimesso la questione nelle mani degli scienziati. Rimane il fascino di un telo che comunque sia mostra l’immagine di una persona che ha vissuto le stesse cose patite da Cristo in vita. 

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