Balneari KO in tutta Italia, dalla Riviera Romagnola alla Puglia -15% di presenze: "Spiagge troppo care"

Stabilimenti balneari semi-deserti soprattutto durante i giorni feriali: è questa la fotografia che arriva un pò da tutta Italia. E tra crisi economica e tasse alle stelle gli italiani ritornano ad assaporare il piacere delle spiagge libere.

Balneari KO in tutta Italia, dalla Riviera Romagnola alla Puglia -15% di presenze: "Spiagge troppo care"

L’estate è arrivata, ed è arrivata anche la prova del nove per il settore turistico visto che siamo ad agosto appena entrato. Turismo che quest’anno sta risentendo della crisi economica sempre più crescente ma anche dei prezzi che sono levitati tantissimo rispetto agli altri anni costringendo gli italiani a dare forfait anche per una giornata trascorsa sotto l’ombrellone in uno stabilimento balneare.

Sui social si susseguono ormai video di stabilimenti balneari semi-deserti in cui soprattutto nei giorni feriali non c’è quasi nessuno. Solo pochissime persone che prendono la tintarella e consumano qualcosa al bar o al ristorante del lido scelto. Da Nord a Sud è praticamente vuoto di presenze per il 2025 che si annuncia fino a questo momento come uno degli anni più amari del settore balneari. Si tratta del -15% di presenze che si contano sia dalla Riviera Romagnola, che sulla costa della Puglia. E anche in Campania le cose non vanno meglio ad esempio. La crisi del settore balneare colpisce tutte le regioni che si affacciano sul mare e ci sono molte ragioni per cui sta accadendo tutto ciò.

Costo della vita e tasse aumentati

Indubbiamente il nostro Paese sta vivendo uno dei periodi più brutti per quanto riguarda la crisi economica e sociale. Le tasse ormai sono arrivate alle stelle e la maggior parte delle famiglie non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, in tutto questo anche le attività commerciali come gli stabilimenti balneari hanno dovuto di conseguenza adattarsi e aumentare alcuni prezzi. Questo è ovviamente controproducente perchè i clienti da un anno all’altro hanno visto sempre aumentare il prezzo di sdraio, ombrelloni ma anche di snack, cibi e bibite venduti all’interno degli stabilimenti balneari o sui locali che affacciano sul mare.

“In termini di presenze e di consumi in spiaggia il mese di luglio è stato peggiore di giugno questo il dato che scaturisce da un primo bilancio della stagione balneare effettuata sulla base della percezione dei nostri Associati”  – ha dichiarato ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.

Per quanto riguarda il mese di agosto ci sono state già delle prenotazioni ma siamo ancora lontani dai numeri degli scorsi anni. Inoltre quest’anno sembra consolidata la presenza della gente negli stabilimenti balneari soprattutto il fine settimana. “Come per gli anni precedenti le presenze in spiaggia si sono concentrate, principalmente, nei fine settimana a riprova di una difficoltà economica delle famiglie italiane” -questa la conferma di Capacchione. Questo mese di Luglio sembra comunque essere andato discretamente in Sardegna e Puglia dove è ancora molto forte la presenza di turisti stranieri.

“Per le presenze straniere che, quindi, hanno un peso specifico maggiore rispetto a quelle italiane, abbiamo registrato meno tedeschi e più turisti provenienti dai Paesi Scandinavi e dell’Est Europa. In definitiva i primi 2 mesi dell’estate 2025 ha offerto una “fotografia” della sofferenza della domanda turistica interna e di alcuni Paesi europei che, tradizionalmente, caratterizzavano la stagione delle vacanze in Italia” – conclude Capacchione. E nel frattempo quindi sempre più italiani riscoprono il piacere della spiaggia libera dove per entrare non si paga nulla e i “servizi” offerti da Madre Natura sono assolutamente gratis.

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