Detenzione da incubo in Italia con un sofravvolamento e problemi mentali gravi

Il sofravvollamento delle carceri italiani porta ad un aumento di coloro che pongono fine alla loro vita. Ogni persona, pur avendo commesso un reato ingiustificabile, ha il diritto all'umanità e questo deve essere riconosciuto.

Detenzione da incubo in Italia con un sofravvolamento e problemi mentali gravi

La detenzione  italiana  è una delle più critiche in Europa. Parliamo di un enorme sovraffollamento che comporta all’aumento di persone che pongono fine alla loro vita. . Basti pensare che da Gennaio 2025 ad oggi ci sono stati 38 casi (1 ogni 5 giorni). La detenzione in italiana è disumana e viene taciuta dai mass media e dalla politica. 

 

Secondo la sociologa Valeria Verdolini, c’è un  legame netto  tra sovraffollamento e problemi psicologici. L’anno scorso, (nel 2024 ndr), ci sono stati  98 persone, tra  detenuti e polizia penitenziaria, che hanno posto fine alla loro vita. Su 51.280 posti ci sono 62.000 detenuti ovvero un sovraffollamento del  120 %.

 

Il caldo estivo comporta un disagio dei detenuti. Le attività esterne nei periodi estivi vengono annullati, provocando un senso di vuoto ai reclusi. Questo comporta problemi psicologici che, se non gestiti bene, inducono ai pensieri brutti dove, in gran parte, vengono attuati. Tutto questo è causato dall’essenza di attività educative, svolte nelle aree interne. 

 

Per aggevolare il sovraffollamento, si sta discutendo su una pena alternativa per circa 10.000 detenuti ma ciò non basta perchè non affronta seriamente il problema del reato commesso come l’emarginazione e le dipendenze. Diversi contenuti di true crime fanno emergere anche problemi famigliari come  abusi subiti nell’infanzia e/o adolescienza. 

 

Con il sovraffollamento non si parla esclusivamente di numeri smisurati ma anche di problemi sociali importanti da affrontare. 

 

Un provvedimento di clemenza, circa 16.000 detenuti potrebbero essere scarcerati. La mancanza di  un’adeguata riforma del sistema penale, la situazione rimane temporanea. Questa situazione non prende in considerazione la situazione allarmente attuale. 

L’emergenza dei detenuti deve essere affrontata con misure di clemenza, come indica l’art. 79 della Costituzione.

 

Se si creano nuove strutture di detenzione, devono avere una politica sociale che previene la reciditività del reato. 

 

E’ doveroso dare dignità a tutti, detenuti compresi, perchè, a prescindere dal reato commesso, l’umanità non deve venir meno. 

Continua a leggere su Fidelity News