Con l’elezione di Geronimo La Russa a presidente dell’ACI per il quadriennio 2025-2028, si conclude una lunga e controversa vicenda che ha visto al centro uno degli enti pubblici più influenti e redditizi del Paese. L’Automobile Club d’Italia, forte di 1,2 milioni di soci e con una rete di 11 società partecipate, tra cui Sara Assicurazioni, rappresenta non solo un hub economico di primo piano, ma anche un bacino elettorale e un nodo di potere amministrativo non indifferente.
La Russa, avvocato milanese classe 1980 e figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, ha ottenuto oltre il 78% dei voti durante l’assemblea elettiva. La sua elezione arriva dopo la decadenza forzata dell’ex presidente Angelo Sticchi Damiani, silurato tramite una norma del 1978 che limita a tre i mandati consecutivi nei vertici degli enti pubblici.
Una norma finora mai applicata in modo rigido all’ACI, dove precedenti presidenti avevano superato ampiamente questo limite. Sticchi Damiani, alla guida dell’ente dal 2012, vantava risultati di rilievo: sotto la sua direzione il patrimonio netto dell’ACI era passato da 41 a 251 milioni di euro, mentre la partecipazione in Sara Assicurazioni si era rivalutata fino a raggiungere un valore stimato di 1,5 miliardi di euro.
Ma il suo rifiuto di versare un “obolo” da 50 milioni di euro l’anno alle casse pubbliche, introdotto nella legge di Bilancio dal ministro Giorgetti, lo ha messo in rotta con il governo. Il risultato è stato un commissariamento ad hoc, formalizzato nel febbraio 2025 con la nomina del generale Tullio Del Sette, considerato vicino a Ignazio La Russa. Da lì, la strada verso l’elezione del figlio Geronimo è sembrata spianata, tra accuse di familismo politico e regia governativa.
Nel frattempo, la gestione commissariale ha coinciso con la perdita del Gran Premio di Formula 1 a Imola, un colpo durissimo per l’immagine sportiva e turistica del Paese. Una scelta presa dalla FIA a causa dell’incertezza organizzativa interna all’ACI, già segnalata in una lettera ufficiale da Stefano Domenicali, presidente della Formula One Group. Geronimo La Russa eredita un’istituzione complessa, con molteplici sfide: dalla rinegoziazione della presenza in F1 (rischia anche Monza), alla gestione del PRA che il governo vorrebbe trasferire alla Sogei, fino alla tenuta economica di Sara Assicurazioni.